ANCONA Boom di turisti per Pasqua e Pasquetta e le città-capitali culturali delle Marche si attrezzano. Capitali al plurale perché ognuna - da Ascoli ad Urbino, da Recanati a Pesaro - fa da volano ad un lembo di territorio. Ed è questa diversità la chiave del successo della declinazione turistica della nostra regione, pronta ad intercettare una fetta di quel grande movimento in cerca di turismo culturale. Secondo un’indagine sul ponte pasquale realizzata da Cts per Assoturismo Confesercenti saranno infatti oltre 1,7 milioni le presenze nei poli del turismo culturale, con un incremento di circa 190 mila pernottamenti rispetto alla Pasqua dell’anno scorso.
Le stime
Previste almeno 780 mila presenze di turisti italiani e 980 mila stranieri (il 56% del totale).
I flussi
Un flusso che già si intravede nella Città dell’Infinito. «Sappiamo che le strutture ricettive sono al completo o quasi e si vedono anche diversi camper» commenta Rita Soccio l’assessora alla cultura e al turismo di Recanati. Pasqua è il punto di arrivo di strategie specifiche dell’amministrazione a supporto della destagionalizzazione ma anche il punto di partenza per predisporre l’offerta per la stagione. Tra i suoi bei modi per raccontarsi, Recanati propone alle famiglie dei tour esperienziali con percorsi teatralizzati in compagnia di Giacomo Leopardi e un intelligente biglietto unico che mette in rete i suoi musei civici con quelli di Macerata. Il turismo, una delle chiavi della Città delle Cento Torri. «Non tralasciando l’industria - chiarisce il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti - perché non esiste un’unica traiettoria di sviluppo». Il suo driver è rendere sempre più ricca l’offerta del Salotto d’Italia. Il mese scorso ha inaugurato una mostra nell’ex carcere di Forte Malatesta e, ieri mattina, “Armonie di Pietra” dello scultore Giuliano Giuliani. Eventi di bella caratura che attirano, seducono e convincono il viaggiatore curioso ad esplorare Ascoli.
L’accoglienza
«Ma non è sufficiente, osserva, adesso dobbiamo perfezionare l’accoglienza e migliorare il decoro urbano». Il concetto è che non è la quantità di beni culturali a produrre di per sé cultura, ma il fatto di metterli al centro di un’energia espansiva. È la formula di Pesaro, Capitale della Cultura 2024. «Per Pasqua, abbiamo fatto uno sforzo enorme» spiega il vicesindaco Daniele Vimini. «Abbiamo aperto e messo in rete il polo dei musei, Sonosfera, l’area archeologica, i musei della bicicletta, quello Diocesano e le Officine Benelli. Il nostro obiettivo? Dare un grande benvenuto ai turisti e ai nostri concittadini perché saranno i primi a fruire di queste opportunità e, quindi, i nostri primi ambasciatori».
La Città ideale
Va verso il sold out il ricettivo della Città Ducale. Urbino si è organizzata con le sue migliore offerte. La casa di Raffaello, il Palazzo Ducale, la Galleria Nazionale delle Marche ed una serie di altre proposte. Tuttavia, la cultura non è il solo asso dell’amministrazione. Qui si cerca di mettere in sinergia il Patrimonio riconosciuto dall’Unesco con lo stile di vita che sta dando una dinamica molto contemporanea alla storica Città ideale e del Rinascimento. «Cerchiamo di distribuire la vitalità di chi frequenta l’Università e il benessere di un paesaggio, da lustri, distretto biologico - traccia la rotta il sindaco Maurizio Gambini -. Miriamo a proporre una qualità di vita diversa in tante piccole dosi al visitatore fino ad esprimerla al massimo nel Biosalus Festival programmato ad ottobre». Della serie, investire sull’escursionista di oggi per raccogliere i turisti domani.
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