CIVITANOVA - Ha gli occhi lucidi, con le mani stringe la bandiera del suo Paese, ha appena finito di cantare l’inno dell’Ucraina insieme a tanti connazionali che vivono e lavorano a Civitanova. «Bisogna fermare Putin, bisogna fermare questa guerra». È quasi un sussurro quello che rivolge al sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, che si avvicina a chi occupa la prima fila tenendo una grande bandiera giallo blu.
Cuore di nonna
Lei è Lessia Naumko, 60 anni, tra le mani ora vorrebbe avere il suo nipotino di 8 anni. «È nato qui, in questa città, dove anche mia figlia ha lavorato per 13 anni.
La speranza
«La loro intenzione è poter varcare il confine via terra, gli aerei non partono più, tutti gli aeroporti sono distrutti. Dalla Polonia poi vogliono raggiungere l’Italia. Ma solo per portare qui mio nipote. Poi torneranno in Ucraina. Non vogliono abbandonare la nostra terra. Il marito di mia figlia si è arruolato come volontario per difendere l’Ucraina. Ora bisogna vedere se riesce temporaneamente a lasciare il Paese. In caso contrario, qui verrà solo mia figlia con il bambino, lo lascerà a me e poi tornerà al fianco di suo marito. Io aspetto e spero che questa guerra finisca subito». Stringe più forte la bandiera ma stavolta non riesce a trattenere le lacrime.