Temperature più basse. Esame Covid, la curva dei contagi adesso passa alla seconda prova

Temperature più basse. Esame Covid, la curva dei contagi passa alla seconda prova
Temperature più basse. Esame Covid, la curva dei contagi passa alla seconda prova
di Andrea Taffi
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Lunedì 4 Ottobre 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 08:28

ANCONA - Il primo assalto della scuola alla curva dei contagi sembra essere stato respinto, ora vediamo come andrà con l’abbassamento delle temperature. Con tutte le cautele del caso ci sono ragionevoli motivi per essere abbastanza fiduciosi se a 17 giorni dalla prima campanella l’incidenza dei contagi nella nostra regione non solo non si è mossa ma è scesa. Il trend infatti racconta di una stabilizzazione a quota 30 casi per 100mila abitanti, i territori dove i contagi rallentavano meno velocemente (Macerata, Pesaro e Ancona) danno segni di addomesticamento in termini di nuovi positivi e anche gli ospedali ora stanno rispondendo liberando posti letto (meglio le aree mediche delle rianimazioni). 


Sono le buone notizie con cui le Marche entrano nel vivo del mese di ottobre, territorio abbastanza infido (basta ricordare l’impennata dei contagi lo scorso anno) da tenere a distanza con lo scudo dei vaccini che, per il momento, ha consentito di tenere a distanza le quarantene scolastiche di gruppo e la temutissima didattica a distanza. «Non sono i contagi a scuola che portano il virus a casa - ha detto su queste colonne il responsabile prevenzione della Asur Marche, Tibaldi - semmai il contrario. È il contagiato a casa che porta il virus a scuola.

Questo almeno è quanto emerso finora. Di sicuro ci consente di tenere il tracciamento sotto controllo». Premesso che nessuno dà per neutralizzato l’effetto scuola, ora si passa alla seconda prova combinata, quella dell’abbassamento delle temperature: da mercoledì prossimo infatti sono attese precipitazioni diffuse e dal giorno successivo le temperature massime dovrebbero scendere tra i 16 e i 18°. 


Insomma, prove concrete di autunno e di condizioni nelle quali il virus si diffonde più facilmente. Ambienti chiusi, maggiore difficoltà per l’aerazione dei locali (in attesa del progressivo rientro in ufficio dei lavoratori). Di sfida in sfida le Marche intanto possono registrare un bollettino domenicale che fa rima con sollievo: la settimana si chiude con 66 casi positivi e un complessivo settimanale di nuovi contagi (408) che riporta la regione ai livelli di inizio luglio pre finale Europei di calcio. Nella settimana appena chiusa i territori dove c’è stata maggiore circolazione dei virus sono state le province di Pesaro e Macerata. Ancona è scesa sotto la soglia dei 100 casi mentre Fermano e Piceno sono praticamente Covid free (rispettivamente 26 e 40 casi nell’arco dei sette giorni). La notizia fondamentale di questa settimana è stato il calo delle ospedalizzazioni abbattutesi con margine crescente: dai 41 ricoverati in malattie infettive al 5 settembre si è passati progressivamente ai 35 del 12 settembre, ai 38 del 19 settembre, ai 35 di domenica scorsa e ai 22 di ieri. 


Calano, anche se più lentamente, le presenze dei degenti in rianimazione ma siamo ancora a ridosso della soglia del 10% di occupazione. Lo stato migliorato della pressione sui pronto soccorso di tutta la regione si registra anche dalle attese che a settembre oscillavano tra le 5 e le 20 mentre ieri erano a zero. Non ci sono state vittime nella giornata di ieri, il totale dei decessi dall’inizio del Covid è 3079.

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