Sforbiciata ai vitalizi degli ex consiglieri regionali delle Marche: il taglio parte a dicembre

Sforbiciata ai vitalizi degli ex consiglieri regionali delle Marche: il taglio parte a dicembre
Sforbiciata ai vitalizi degli ex consiglieri regionali delle Marche: il taglio parte a dicembre
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Giovedì 14 Novembre 2019, 11:14

ANCONA - Dal primo dicembre i vitalizi degli ex consiglieri regionali saranno più leggeri. Effetto della sforbiciata determinata dalla legge 283, varata dal Consiglio lo scorso 28 maggio su proposta del presidente dell’Assemblea Antonio Mastrovincenzo (primo firmatario) di Renato Claudio Minardi, Mirco Carloni, Piero Celani e Boris Rapa. Nella rideterminazione decisa dalle Marche sul modello di quanto già fatto dalla Camera e dal Senato, incidono diversi fattori: età, data di decorrenza del diritto all’assegno vitalizio, anni di mandato consiliare svolti ed entità dei contributi versati. 


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Produrrà un risparmio nel triennio 2019-2021 di 927mila euro al lordo del contributo di solidarietà già in vigore dal 2014: il risparmio, al netto del contributo, è di 111.952 euro per il 2020 e 283.922 che finiscono nel Fondo di riserva per le spese obbligatorie della Regione Marche come ha deliberato di recente la giunta Ceriscioli

Nel 2018 i vitalizi pagati dall’Ente hanno registrato 9 new entry che hanno iniziato a percepire l’assegno come ex consiglieri regionali: Paolo Eusebi, Enzo Marangoni, Remigio Ceroni, Marco Moruzzi, Maura Malaspina, Roberto Tontini, Stefania Benatti, Gilberto Gasperi e Luciano Agostini. A questi, nel 2019 si è aggiunto solo l’ex consigliere Franco Capponi per un costo totale annuale di 4,3 milioni di euro. C’è da sottolineare inoltre che le Marche, con la legge regionale 27 del 2011, hanno abrogato l’istituto dell’assegno vitalizio spettante agli ex consiglieri regionali, a decorrere dalla X legislatura (quella attuale) e la riduzione temporanea degli importi introdotta con la legge regionale nel 2014 (il cosiddetto contributo di solidarietà) ha già comportato un risparmio della spesa pari all’8,52% (circa 403mila euro l’anno) ma che si sarebbe concluso il 20 maggio 2020. 

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