FERMIGNANO - Fabio Ridolfi, 46enne di Fermignano, immobilizzato da 18 anni a letto a causa di una tetraparesi, ha diffidato l’Asur Marche ad effettuare in tempi brevissimi le dovute verifiche sul farmaco da utilizzare per poter accedere all'aiuto medico alla morte volontaria, il suicidio assistito.
"L’azione legale di Fabio - fa sapere il suo Collegio legale fomrato da Filomena Gallo, Francesca Re, Massimo Clara, Rocco Berardo, Francesco Di Paola, Angioletto Calandrini, Giordano Gagliardini.ha fatto seguito alla mancata indicazione del farmaco e delle relative modalità di somministrazione, all’interno della relazione medica dell’equipe di esperti e del parere favorevole da parte del Comitato etico dell’Azienda Sanitaria Unica Marche, Area Vasta 1 sulla sussistenza delle condizioni previste dalla sentenza della Corte Costituzionale per poter procedere all’aiuto al suicidio.
“Dopo 40 giorni di inaccettabile ritardo nel comunicare a Fabio Ridolfi il parere del Comitato Etico sulla sussistenza delle condizioni necessarie per poter procedere con l’aiuto medico alla morte volontaria, ASUR Marche continua ad essere inadempiente. E’ urgente che il Sistema Sanitario completi il parere con le informazioni sul farmaco e le relative modalità di somministrazione", ha commentato l’avv. Filomena Gallo, Segretario Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, “Come per “Mario”, anche in questo caso il nuovo impasse è sul farmaco, anche se i passaggi ora dovrebbero essere chiari. Fabio ha detto di aver fretta di morire. Ogni giorno che passa per lui è un giorno di sofferenza in più. Fabio ha diritto ad una risposta immediata”.
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