Spacca: "Abbiamo lottato contro
​i 4 cavalieri dell'Apocalisse"

Spacca: "Abbiamo lottato contro ​i 4 cavalieri dell'Apocalisse"
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Sabato 27 Settembre 2014, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 19:00
ANCONA - La strategia del governo regionale stata fin dall'inizio un duro confronto con i quattro cavalieri dell'Apocalisse: la frammentazione amministrativa seguita alla devolution, la dematerializzazione, la globalizzazione e la velocit del cambiamento. Questo confronto ha obbligato una forte discontinuit, anzi una vera e propria rivoluzione: superare la frammentazione e la sommatoria delle istanze territoriali, per fare di tante Marche finalmente una regione. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel suo intervento oggi ad Ancona al convegno dell'Istao «Tornare a crescere: il fattore organizzativo-imprenditoriale».



Ora, ha aggiunto, si deve «passare dalla difesa attiva ad una strategia di attacco, di innovazione e sviluppo del sistema regionale, per consolidare strutturalmente il rilancio della produzione del reddito e dell'occupazione. Le Marche quale ecosistema per l'innovazione, con un nuovo modello di sviluppo territoriale per l'innovazione ad alta intensità collaborativa, basato su creatività, conoscenze e nuovi saperi, network collaborativi, integrazione di sistema, trasversalità dei fattori».



Spacca ha ricordato che «per poter affrontare i quattro cavalieri, è stato necessario passare dalle monadi territoriali, a una strategia di sistema. La Regione ha iniziato dalla sanità: da 13 vecchie Asl, indipendenti e slegate, ad una governance coordinata, un'unica azienda regionale. Questo ci ha consentito di superare una situazione sull'orlo del tracollo finanziario fino ad essere oggi una delle prima sanità d'Italia per conti, efficienza e servizi». Sul versante economico, «abbiamo compreso che le piccole imprese non sarebbero state in grado singolarmente di affrontare la globalizzazione. Era necessario creare filiere lunghe e sistemi, a partire dall'internazionalizzazione, creando reti capaci di integrare settori e territori, cultura ed economia. Esempi significativi sono le grandi mostre realizzate in Canada, Usa, Cina, Corea al seguito delle quali gli imprenditori marchigiani hanno potuto realizzare iniziative a sostegno dell'export che nel 2013 è ritornato ai valori assoluti pre crisi del 2008». Nonostante il quadro generale di crisi, ci sono quattro fattori che contribuiscono a dare fiducia alle Marche: il primato del tasso di imprenditorialità (101 imprese attive ogni 1.000 abitanti contro la media italiana di 87), e l'indice di produzione industriale che nella regione è diminuito di 12 punti contro i 24 dell'Italia. «La Regione - ha concluso Spacca - ha offerto un sostegno forte alla strategia di difesa attiva delle imprese: oltre un miliardo di progetti per lavoro e ammortizzatori sociali; un miliardo di finanziamenti garantiti per la liquidità delle Pmi; 630 milioni di investimenti attivati per ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Questo non è sufficiente per il futuro».





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