Sos per i medici di base, ne mancano un centinaio: ecco le zone dove i disagi sono maggiori

Sos per i medici di base, ne mancano un centinaio: ecco le zone dove i disagi sono maggiori
Sos per i medici di base, ne mancano un centinaio: ecco le zone dove i disagi sono maggiori
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 11:35

ANCONA  - Nelle Marche scarseggiano i dottori e a soffrire di più per questa carenza che rischia di diventare cronica sono la provincia di Pesaro Urbino e il territorio di Fabriano. Ma, in generale, il dato regionale non traccia un quadro roseo della situazione: mancano all’appello quasi 100 medici di medicina generale, a cui si aggiungono altri 60 medici del 118.

Un contesto critico, tanto che ieri l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha radunato i vertici dell’Asur e delle cinque aree vaste in cui è articolata per capire come sanare questa voragine. Un appuntamento che si ripeterà anche il prossimo martedì. Lo stato dell’arte, nelle Marche, è sostanzialmente questo: ci sono 98 medici di base in meno rispetto a quelli che sarebbero necessari e, considerando che ogni sanitario ha in cura 1.500 assistiti, emerge come ci siano oltre 140mila marchigiani privi di un punto di un riferimento assistenziale.

E nei prossimi anni la situazione è destinata a peggiorare con l’arrivo di nuovi pensionamenti: nel 2022 saranno 137, che si sommeranno a tutti quelli già avvenuti dal 2018.

Il risultato finale, di sottrazione in sottrazione è pari a 921 medici di famiglia andati in quiescenza. Con questi numeri ben in mente, la Regione di recente ha deciso di aumentare a 1.800 il massimale dei pazienti in carico, almeno in quei territori che sono più sguarniti: una soluzione tampone per cercare di riempire i vuoti creati da una situazione che non sembra riuscire a trovare una via di uscita. La pandemia ha messo in evidenza l’urgenza di riorganizzare il Servizio sanitario nazionale, proprio a partire dalle cure territoriali, per soddisfare i bisogni di salute dei cittadini e perdere gli anelli fondamentali della catena - ovvero i medici di base –, rappresenta un duro colpo per l’intero sistema. Per questa ragione, Saltamartini ha deciso di fissare incontri settimanali, nel tentativo di trovare alla svelta una soluzione al problema.

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