Per il sondaggio targato Tecnè Lega e Arrigoni sono al top nelle Marche

Il senatore Paolo Arrigoni
Il senatore Paolo Arrigoni
di Martina Marinangeli
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Venerdì 20 Dicembre 2019, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 13:16
 ANCONA - Nelle Marche “rosse”, le venature verdi si fanno sempre più marcate. Il sondaggio targato Tecnè commissionato dal Corriere Adriatico, ultimo in ordine di tempo a tracciare il perimetro dell’agone politico regionale, proiettandolo sulle elezioni di primavera, fotografa una Lega sempre più saldamente in testa con il 36% dei consensi nelle intenzioni di voto - in linea con gli exploit delle Politiche e delle Europee - e registra un dato che potrebbe crinare la coesione del centrodestra: il candidato più apprezzato dai marchigiani è il senatore Paolo Arrigoni, commissario del Carroccio nelle Marche. 
Arriva il leader 
Una predilezione per la Lega che pare essere ricambiata, dal momento che il leader del partito Matteo Salvini sarà ad Ancona lunedì, dimostrando un notevole interesse per il territorio. Se Atene piange, Sparta non ride, verrebbe da dire. Nella corsa a ostacoli che conduce ai piani alti di palazzo Raffaello, la compagine del centrodestra sembrava compatta e granitica, a differenza del confuso e ondivago schieramento di centrosinistra, preda di lotte intestine e ancora alle prese con il corteggiamento dei 5 Stelle. Restava solo da scegliere il candidato nel testa a testa targato Fratelli d’Italia tra Guido Castelli e Francesco Acquaroli, ma il sondaggio parrebbe remare in direzione diversa. 
I confronti 
Nel confronto con l’ipotetico competitor del fronte opposto - i nomi messi in campo dal sondaggio sono quelli dell’attuale governatore Luca Ceriscioli, che naviga intorno al 30%, e dell’ex rettore della Politecnica, Sauro Longhi, intorno al 20% - quello che riesce a fare meglio è Arrigoni, raggiungendo il 52,3%, mentre l’ex sindaco di Ascoli e il deputato si fermano rispettivamente a 49,6% e 50,5%. Il nome del commissario leghista è anche quello capace di garantire un maggior distacco rispetto all’avversario. In ogni caso, stando al sondaggio di Tecné, il centrodestra resta ampiamente favorito, con un gradimento in crescita che da luglio a dicembre è passato dal 49,2% al 50,7%. 
Le cifre 
Migliora anche il centrosinistra, benché con cifre meno brillanti (si va dal 27,7% al 30,6%), mentre l’emorragia pentastellata frena, ma non si arresta, assestandosi sul 18,7% (23,1% a luglio). Tra i partiti, il distacco della Lega nelle intenzioni di voto è plasticamente rappresentato dal 19,8% del Pd per un secondo posto che vale la metà del primo. Medaglia di bronzo per il M5S, mentre tutti gli altri restano sotto il 10%, con Fdi all’8,7% , Forza Italia al 4,6 e Italia Viva al 3,9. La virata a destra delle Marche, andando a sviscerare il sondaggio, sembra legata a doppio filo anche a uno scarso gradimento dell’operato della giunta e del suo presidente. 
Le lacune 
Nell’evidenziare che i problemi più sentiti nel territorio sono quelli della disoccupazione e del precariato nel lavoro (53,8%), delle tasse troppo elevate (40,4%) e di stipendi e pensioni troppo bassi (38,4), i marchigiani interpellati da Tecné bocciano Ceriscioli con un giudizio negativo condiviso dal 73,9% del campione, in aumento rispetto a luglio, quando il dato si assestava sul 71,1% (a fronte di un parere positivo fermo al 21,4%). In linea con questo risultato anche la valutazione del resto della giunta, che incassa un giudizio negativo al 73,7%. E diminuiscono anche coloro che nell’operato dell’esecutivo avevano creduto, con i giudizi positivi che passano dal 19,1 al 18,7% tra luglio e dicembre. La chiosa sta nella valutazione che i marchigiani danno alla qualità della vita: negli ultimi anni, è rimasta invariata per il 53,4%, peggiorata per il 43,3% e migliorata solo per il 3,3%.
 
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