ANCONA Il fiume Misa all’ora di pranzo lambisce le spallette dei ponti nel centro storico di Senigallia, al passaggio dell’onda di piena, arrivando a neanche una spanna dagli argini. Sul piazzale della fabbrica Scavolini, a Pesaro, i camion fermi al mattino per caricare cucine hanno l’acqua fin sopra le ruote e sembrano Tir usciti da un traghetto e finiti in mare per un errore di manovra. In un club house di Jesi, vicino al campo da rugby, un biliardino spunta da un metro di acqua e melma, mentre poco distante lo straripamento di un fosso blocca l’ingresso alla superstrada 76 della Vallesina. Scene da una regione semisommersa, dopo 12-14 ore di pioggia ininterrotta che ha tenuto con il fiato sospeso gli abitanti dei centri più colpiti, soprattutto tra le province di Pesaro Urbino e Ancona, mentre danni e disagi sono stati più contenuti nel Maceratese e nelle province più a sud.
Torrente esondato
Alcune zone centrali di Pesaro sono state allagate per le esondazioni sparse del torrente Genica e inondazioni hanno interessato pure la zona industriale, mentre al mattino le strade del quartiere Loreto sembravano torrenti in piena.
Le previsioni
Il prolungamento dell’allerta giallo-arancione, spiegava ieri la Regione Marche al termine di una riunione del Centro operativo regionale, è stato deciso in previsione di possibili precipitazioni consistenti, pur se con accumuli e intensità inferiori a quelle di ieri, «con picchi più significativi localmente nel centronord delle Marche». La pioggia di ieri, iniziata nella tarda serata di martedì e durata nelle zone più colpite fino a mezzogiorno, è stata davvero fuori dal normale, come certificano i dati sulle precipitazioni registrati dall’agenzia regionale Amap. Tra le ore 9 e le 11 di ieri a Pesaro sono caduti 63,4 mm di pioggia, a Fano 34,4, 19,6 a Senigallia, dove in 24 ore ne sono caduti 42,4. Si può tirare dunque un sospiro di sollievo, se a fine giornata non si contano vittime né sfollati. I principali fiumi del centronord - in particolare Foglia, Misa e Musone - già ieri alle 9 del mattino avevano superato la soglia d’allarme, ma alla fine hanno retto. Il peggio, almeno per questa ondata, dovrebbe essere passato, anche se per buona parte della giornata odierna bisognerà fare ancora molta attenzione, per la possibilità di fenomeni intensi localizzati. La situazione meteo, secondo gli ultimi bollettini, dovrebbe migliorare a partire dalla fine mattinata e inizio pomeriggio di oggi. «Le criticità sono in diminuzione e in fase di superamento, ma permane l’onda lunga della coda del maltempo specialmente a Senigallia, dove la situazione viene costantemente monitorata», chiariva alle quattro del pomeriggio l’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi, spiegando che già a quell’ora, a parte l’attenzione per il Misa, la situazione era sotto controllo, anche se il lavoro encomiabile dei vigili del fuoco è destinato a durare ancora per diversi giorni. Solo nelle due province più a nord ci sono state oltre 650 chiamate ai pompieri, con circa 70 interventi completati e altri in coda. Giornata complicatissima per la viabilità, con le squadre dell’Anas al lavoro già durante la notte. Interruzioni temporanee ci sono state sulla statale 16 Adriatica per allagamenti a Ponte Sasso (Fano) e a Senigallia, mentre sulla superstrada 76 della Vallesina gli svincoli di Jesi Centro e Jesi Est sono stati chiusi fino al primo pomeriggio per allegamenti nelle strade d’accesso. A Civitanova in mattinata un albero si è abbattuto sulla superstrada Valdichienti interrompendo la circolazione.