Allerta rossa per la siccità: ridotta l'acqua potabile e l'agricoltura va in tilt

Allerta rossa per la siccità: ridotta l'acqua potabile e l'agricoltura va in tilt
Allerta rossa per la siccità: ridotta l'acqua potabile e l'agricoltura va in tilt
di Martina Marinangeli
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Sabato 21 Agosto 2021, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 10:04

ANCONA  - All’orizzonte, la tanto attesa pioggia. Alle spalle, settimane di siccità che hanno reso arida la terra marchigiana. Lunedì sono previsti fenomeni temporaleschi che proveranno a far tornare in equilibrio la bilancia meteorologica, ma la totale assenza di precipitazioni dell’ultimo mese pesa come un macigno sulla situazione idrica regionale, resa ancora più critica da una primavera secca come poche altre negli ultimi decenni. 

La situazione

L’agricoltura ne risente, ma «l’allerta rossa è per la distribuzione idropotabile», fissa la scala gerarchica delle criticità Claudio Netti, presidente del Consorzio di bonifica delle Marche, aggiornando la mappa degli interventi messi in campo per risparmiare acqua. «Questo fine settimana è il primo in cui riduciamo la disponibilità irrigua sul Foglia nei giorni di sabato e domenica.

Quanto ad Aso, Tenna e Tronto, siamo passati alla turnazione settimanale»: l’erogazione dell’acqua avverrà lungo le valli in maniera alternata a causa della limitatezza delle risorse idriche residue al lago di San Ruffino e di Comunanza. «Il Musone, invece – aggiunge Netti -, per ora è fuori da questo discorso perché il lago di Cingoli è molto importante, ma in parte ci stiamo giocando la ricarica del prossimo anno. Lo facciamo sperando che in inverno ci sia una ricarica particolare. Le ultime precipitazioni serie risalgono a novembre 2020 e, in alcune zone delle Marche, le precipitazioni sono calate, dai primi del 2021 ad oggi, di due terzi». 

Gli effetti

Un effetto domino che mette a rischio anche l’approvvigionamento di acqua potabile, finora risparmiato – le limitazioni nell’utilizzo sono state limitate all’agricoltura –, benché «da diverse settimane nel Pesarese girano oltre 200 autobotti al giorno per l’idropotabile – fa notare il presidente del Consorzio –. L’alto pesarese ha una criticità storica, ma il tema è che nelle Marche c’è una grande miopia nell’affrontare l’argomento in termini strutturali e manca una cabina di regia unica regionale. Siamo molto provinciali nella gestione della risorsa. Basti pensare che abbiamo 12 soggetti gestori dell’idropotabile: due nella provincia di Pesaro, uno in quella di Ancona, sette nel Maceratese e due tra Ascoli e Fermo». Una crisi legata al fato che, «un po’ alla volta, tutte le fonti di approvvigionamento principali della costa sono diventate inutilizzabili perché le falde si sono inquinate. C’è stata poi una corsa a ritrovare l’acqua in montagna, che però è una risorsa limitata». 

I disagi

Quanto all’agricoltura, a seconda delle zone della regione, Coldiretti (su dati Assam) ha registrato minori millimetri di precipitazioni tra il 20 e l’80%. Ciò sta pregiudicando le raccolte di vite e olivo e ha generato perdite soprattutto nel settore del girasole: la stima è un -30% per il primo raccolto e 60/70% per il secondo. Inoltre, si parla di una minor produzione di vino, con costi più alti per mantenere gli alti standard di qualità. Già questa settimana è partita la raccolta dei grappoli nei vitigni precoci come pinot, chardonnay e sauvignon, mentre per gli autoctoni Verdicchio, Bianchello, Pecorino e Passerina si parla dei primi di settembre. 

L’economia

L’assenza di piogge, con meno della metà delle precipitazioni rispetto alla media storica regionale, preoccupa gli agricoltori marchigiani che, per far fronte alla siccità, sono costretti a consistenti aggravi di spesa. Ed anche gli allevamenti fanno fatica. Per contenere i danni, gli agricoltori stanno sopperendo con maggiori irrigazioni, ma «servirebbe da parte della Regione - auspica Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche - un aumento della quota di gasolio agevolato agricolo da assegnare alle aziende, così da sostenerle mentre tentano di salvare gli oliveti, i vigneti, gli ortaggi e la frutta».

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