Più licei, meno istituti professionali: i giovani preferiscono lo Scientifico

Più licei, meno istituti professionali: i giovani preferiscono lo Scientifico
Più licei, meno istituti professionali: i giovani preferiscono lo Scientifico
di Maria Cristina Benedetti
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Febbraio 2020, 12:43

ANCONA La lettura, come sempre accade, segue il doppio binario. Partiamo dal dato secco: secondo le elaborazioni del sistema informativo del ministero dell’Istruzione sulle iscrizioni online, nelle Marche le prime classi dei licei fanno scintille. Una lieve diminuzione arriva al capitolo “istituti tecnici”, mentre innegabile è il calo dei professionali. In sintesi: il fronte regionale della scuola si riallinea alla vocazione dell’Italia tutta. 



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Cifre e ipotesi 
Cambio di passo. Perché le scelte delle famiglie modificano il perimetro della formazione e il corollario della futura messa in pratica. Se l’anno scorso, viaggiando in controtendenza nazionale, era lieve il decremento delle iscrizioni ai licei (51,9% contro il precedente 53,1%), quest’anno il balzo in avanti è deciso, con il 55,7% di coloro che puntano su questo tipo di scuola, come nel resto d’Italia (56,3%). Il più gettonato è il Liceo Scientifico, con il 24% delle preferenze: il Linguistico si assesta sul 9,4%, mentre il Liceo Classico arriva a 6,4%. Ma è Ascoli la terra del greco e latino: una passione per il 10,1%. E se il ribaltone si esprime con la freddezza d’una percentuale, il motivo non può che muoversi sul terreno ardito delle ipotesi. Della serie: magari si pensa che i licei aprano più strade oppure si ha paura di giocare al ribasso decidendo diversamente.

Netta flessione
Ed ecco il controcanto, l’altro binario: in una regione con l’anima manifatturiera e la spina dorsale fatta di piccole e medie imprese, gli istituti tecnici sono il ponte naturale tra lavoro e formazione. E dire che i testimonial blasonati non mancano: quella colonna dell’imprenditoria locale che è stato Aristide Merloni, il re del giocattolo Mario Clementoni, l’ex rettore della Politecnica Sauro Longhi. E allora perché s’insinua la sfiducia nella formazione tecnica? Troppo plebea? O ancora, la tecnologia virtuale dei nativi digitali rende scettici sui mestieri manuali? Ma tant’è: le iscrizioni ai tecnici passano dal 31% al 30,5%, in linea con il dato nazionale (30,8%). Netta è invece la flessione dei professionali, che puntano a un mestiere, e subito: 13,8% contro il 15,4% dell’anno scolastico 2019/20. Sempre meglio di quanto accade dal nord al sud del Paese: 12,9%.
Lo scorporo
Di provincia in provincia, perché lo scenario socioeconomico fa la differenza. Così se il livello più basso d’iscrizione ai licei emerge in provincia di Fermo (49,2%), spiccano sul fronte opposto Macerata e Pesaro Urbino, con percentuali rispettivamente del 60,5 e 58,5%. Per i tecnici il dato più macro è quello della provincia di Ancona (35,3%, contro il 32,7% nel 2019/20), mentre le puntate in zona Pesaro Urbino si confermano al livello più basso e in linea con lo scorso anno: 26,4% a fronte del 26,7%. Il “picco” dei professionali arriva su Ascoli e dintorni, mentre le scelte calano anche sotto la media nazionale nell’Anconetano (11,4%): un vero crollo rispetto al periodo 2019/20 (15,4%).

Si conferma il doppio binario.

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