Scogliere antierosione per difendere la costa: «Piano da 25 milioni». Ecco le cinque macro-aree su cui intervenire

Scogliere antierosione per difendere la costa: «Piano da 25 milioni». Ecco le cinque macro-aree su cui intervenire
Scogliere antierosione per difendere la costa: «Piano da 25 milioni». Ecco le cinque macro-aree su cui intervenire
di Martina Marinangeli
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Martedì 20 Luglio 2021, 11:24

ANCONA -  Il litorale delle 16 Bandiere blu sfregiato dalle mareggiate e vessato dalle forti raffiche di vento dei giorni scorsi combatte da sempre la sua personale battaglia contro l’erosione ed i danni del maltempo, che hanno messo in ginocchio più di un’attività balneare negli anni. L’ultimo evento estremo in ordine di tempo ha riguardato un tratto di spiaggia di circa 30-40 metri nel comune di Falconara, dove sabato si è abbattuta una tromba d’aria. Ma danni più contenuti si sono registrati anche su altri lidi distribuiti lungo i 176 chilometri di costa, come Portonovo ad Ancona e Scossicci a Porto Recanati. 


Per far fronte ad un problema ormai cronico nelle Marche, la Regione ha previsto un piano quinquennale da 25 milioni di euro per la realizzazione di scogliere artificiali a difesa di cinque macro aree particolarmente esposte alle mareggiate. «Stiamo parlando di finanziamenti sostanziosi, tra fondi ministeriali, regionali e Pnrr – traccia il perimetro l’assessore con delega alla Difesa della costa, Stefano Aguzzi –: non sappiamo ancora quanti soldi arriveranno nello specifico, ma abbiamo approntato un piano da 25 milioni di euro, benché probabilmente ne saranno di più. Non saranno indirizzari a piccoli interventi diffusi sul territorio – per quelli ci saranno ogni anno i fondi per le manutenzioni, come sempre avviene –, ma abbiamo individuato cinque macro aree su cui concentreremo gli stanziamenti per la realizzazione di nuove scogliere artificiali: Fano, Marotta, Porto Potenza Picena, Pedaso e San Benedetto del Tronto».

In quest’ultimo Comune, in particolare, l’intervento sarà finalizzato alla tutela dell’Oasi della Sentina, «area umida di grande valore naturalistico-ambientale, a metà strada tra le due realtà molto più consolidate del delta del Po e delle aree umide nel nord della Puglia – spiega Aguzzi –.

L’Oasi della Sentina è in riva al mare e rischia di essere erosa, per questo necessita di un intervento di difesa della costa ad hoc». In generale, le cinque macro zone individuate da Palazzo Raffaello rappresentano ampi tratti di litorale dove, ad oggi, non era previsto un intervento. «Una progettualità nuova ed inedita – puntualizza l’assessore – per chilometri di costa: appena avremo certezza del finanziamento, partiremo con le progettualità, già nei prossimi mesi». L’intervento andrà ad integrare quelli già finanziati o in corso di realizzazione nei segmenti di spiaggia più critici della regione, a partire da Marina di Montemarciano – per la quale già nel 2018 sono stati stanziati 12 milioni di euro per la realizzazione di nuove scogliere –, Scossicci a Porto Recanati, ed alcuni tratti di Porto Sant’Elpidio.


Il maltempo dello scorso weekend ha riaperto le cicatrici mai del tutto guarite della costa marchigiana, «con decine di punti di piccola sofferenza causati dalla mareggiata lungo tutto il litorale – aggiorna la mappa dei danni Aguzzi –. Anche negli stabilimenti che hanno visto le prime file di ombrelloni vicino al mare spazzate via. Situazioni comunque rientrate: l’unico evento eccezionale è stato quello di Falconara», dove ieri l’assessore ha fatto un sopralluogo con il governatore Francesco Acquaroli e la sindaca Stefania Signorini.

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