ANCONA - La riforma della legge 13 che punta a rivoluzionare il sistema sanitario regionale è in fase di discussione. Palazzo Raffaello si sta confrontando con sindacati e tecnici del settore per mettere a punto gli ultimi dettagli. Ma dalla bozza presentata in giunta dall’assessore competente Filippo Saltamartini la scorsa settimana, il principio di base è chiaro. «Sono enti del servizio sanitario regionale - si legge nel documento - le Aziende sanitarie territoriali (Ast); l’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche (ovvero il nosocomio di Torrette, ndr); l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per anziani (Inrca) di Ancona». Sparisce dai radar Marche Nord, che perderà lo status di azienda ospedaliera.
La riforma
L’articolato lo spiega ancora più precisamente: «l‘Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord, istituita con legge regionale del 22 settembre 2009, n. 21, è incorporata nell’Ast di Pesaro Urbino».
Le prossime tappe
A quel punto, la giunta, entro 90 giorni dall’acquisizione della documentazione, stabilisce gli indirizzi ed i criteri per regolare i rapporti giuridici e patrimoniali tra le nuove Aziende sanitarie territoriali e l’Asur, con particolare riguardo alla definizione dei nuovi assetti organizzativi, di controllo e dei procedimenti in corso, al subentro nei rapporti giuridici, in modo che sia garantita la continuità nello svolgimento delle funzioni e nell’erogazione delle prestazioni, «incluse le disposizioni riguardanti l’incorporazione dell’azienda ospedaliera Marche Nord nell’Ast di Pesaro-Urbino». Espletato questo passaggio, l’Asur verrà soppressa, Marche Nord sarà definitivamente inglobata e la giunta regionale potrà nominare i direttori generali delle cinque Ast ed i sostituti di Caporossi a Torrette e di Genga all’Inrca. Il tutto, entro la fine dell’anno, così da poter iniziare il 2023 con il nuovo assetto sanitario pronto a partire.
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