ANCONA - Raccontano che siano volate scintille tra l’ex sindaco di Pergola e l’ex sindaco di Cingoli, oggi assessori regionali della giunta Acquaroli, e che il governatore sia dovuto intervenire direttamente per calmare le acque e chiarire la posizione del centrodestra in tema di ospedali unici.
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Quelle strutture della discordia tanto care all’ex governatore Ceriscioli quanto indigeste al nuovo Esecutivo. Ma raccontano pure che i toni della maggioranza - convocata d’urgenza ieri all’ottavo piano di Palazzo Raffaello -, abbiano superato di qualche decibel la scala degli acuti facendo dimenticare persino al presidente della Regione Marche il suo classico aplomb.
Il pomo della discordia
A far perdere le staffe l’uscita estemporanea dell’ex sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini - oggi in trincea come assessore alla Sanità in quota Lega - a parole favorevole alla realizzazione dell’ospedale unico di Muraglia a Pesaro. Apriti cielo. Da Pergola, Francesco Baldelli, neo assessore con delega all’edilizia ospedaliera (Fratelli d’Italia), sarebbe saltato sulla sedia. Lui, proprio lui, che ha fatto della guerra per salvare le strutture ospedaliere territoriali un cavallo di battaglia anche elettorale. E di questa cosa non ne sapeva niente, anzi. Era rimasto alle recentissime dichiarazioni dello stesso Acquaroli che, parlando di sanità, ha ribadito uno dei concetti fondamentali del suo programma da presidente: «Nuovi ospedali sì, ma no a quelli unici». E allora? Si è scatenato un putiferio nel giorno del consiglio regionale dedicato all’emergenza Covid, che ha fatto affiorare le prime divergenze all’interno della giunta al timone della Regione da poche settimane.
Il confronto
La tensione si tagliava a fette, anche perchè la questione è rimasta in sospeso a macerare per 24 ore: ma chiudere il discorso prima era praticamente impossibile, visto l’incombere del summit domenicale con tutti i referenti della sanità e durante il quale i retroscena da gossip non sono mancati. Tra questi si vociferava anche di un galeotto pranzo fanese con alcuni medici del territorio e - sullo sfondo - la posizione mai di contrarietà dell’altro assessore leghista Mirco Carloni (di Fano pure lui). Fatto sta che ieri mattina il centrodestra è arrivato alla convocazione del governatore con la colazione sullo stomaco e un nervosismo palpabile. La situazione è stata immediatamente affrontata dal governatore Acquaroli che non ci ha girato intorno: «Finché sono governatore gli ospedali unici non si fanno», il senso del discorso. A cui tutti - Saltamartini compreso - si sono immediatamente allineati. Questione chiusa? In maggioranza sì, ma non completamente in consiglio regionale, che al termine di una maratona di quasi dieci ore è stata approvata con 21 voti a favore (centrodestra e M5S) e 7 contrari la proposta di risoluzione della Lega per la revoca della delibera di giunta 1673 del 30 dicembre 2019 sull’individuazione del sito per la nuova struttura ospedaliera di primo livello dell’Av5 in località Pagliare del Tronto.Via uno. Per l’ospedale unico di Pesaro, invece, un altro colpo di scena: la consigliera pentastellata Ruggeri ha ritirato la proposta di risoluzione sulla revoca della delibera di giunta 84 del 28 gennaio 2019 sulla realizzazione del nuovo nosocomio Marche Nord. L’intento è quello di discuterla «più seriamente» in commissione, ma di base l’esponente del Movimento 5 Stelle ha voluto evitare che l’atto venisse strumentalizzato dopo la mattinata incandescente della maggioranza al governo.