Mancano i medici d'urgenza: al bando per 39 posti nelle Marche rispondono soltanto in 10

Mancano i medici d'urgenza: al bando per 39 posti nelle Marche rispondono soltanto in 10
Mancano i medici d'urgenza: al bando per 39 posti nelle Marche rispondono soltanto in 10
di Martina Marinangeli
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Giovedì 16 Giugno 2022, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 09:28

ANCONA - «Un’emergenza di sistema». Così il governatore Francesco Acquaroli ha definito la cronica carenza di medici - in particolare quelli dell’emergenza-urgenza e di medicina generale - che sta mettendo in forte difficoltà il sistema sanitario non solo a livello regionale, ma anche nazionale.

Un esempio lampante delle difficoltà nel trovare professionisti disposti a lavorare nei pronto soccorso la dà il bando di concorso unificato, emanato lo scorso 18 maggio da Marche Nord, per 39 posti a tempo indeterminato - 26 all’Asur, 10 nella stessa Marche Nord e tre all’Inrca - da dirigente medico nella disciplina di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza. A 24 ore dalla scadenza - i termini per la presentazione della domanda si chiudono domani - erano pervenute appena 10 candidature. E di queste, bisognerà poi vedere quante supereranno lo scoglio delle prove scritte e orali per ottenere il ruolo. Una carenza che fa il paio con quella dei medici del 118: Secondo il report aggiornato dell’Asur, la nostra regione è sotto di 66 unità rispetto al fabbisogno. Possiamo contare su una “pattuglia” di 122 medici del 118, ma ne servirebbero 188 per far funzionare nel migliore dei modi il sistema di risposta. Un buco non trascurabile, ma difficile da sanare perché, al netto dei tetti di spesa, è diventata un’impresa trovarne in Italia. Anche in questo segmento del settore, infatti, gli ultimi bandi pubblicati dal sistema sanitario regionale sono andati praticamente deserti.
I nodi
«Oggi c’è una fase di emergenza: in tutta Italia, il sistema sanitario è in forte crisi - ribadisce il concetto Acquaroli -. Cerchiamo di colmare questa carenza di personale nell’emergenza-urgenza, soprattutto nei distretti e nei territori, dove i medici di medicina generale scarseggiano. Stiamo investendo molto sulle borse di studio per colmare questo gap e mettendo in campo azioni, come il Piano di potenziamento dei pronto soccorso, per efficientare il sistema. Siamo consapevoli che non è la risposta definitiva, ma è un passo avanti nella giusta direzione». 
Le borse di studio
Il governatore fa inoltre sapere che lo scorso anno, «per la prima volta la nostra regione ha portato ad 85 il numero delle borse di studio per i medici di medicina generale. Su 85, hanno partecipato in 65 e questi specializzandi quest’anno potranno essere utilizzati nella medicina generale e nei territori. Un elemento importante perché è il primo anno in cui il gap tra i medici che escono per i pensionamenti e quelli che a disposizione dei territori va a colmarsi quasi totalmente». Le carenze, tuttavia, ancora restano e sull’eventuale ricorso a cooperative di medici, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha precisato che, «se il Paese riesce a finanziare borse di specializzazione e ad eliminare i tetti di spesa, il problema potrà essere portato a soluzione. Ora i medici con specializzazione di medicina d’urgenza non ci sono e, se serve, ricorriamo anche alle cooperative».
 

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