Sanità, ora la grana arriva dal sud. Dura lettera dei sindaci ad Acquaroli: «Ascoltateci o non collaboriamo»

Nel mirino l'assessore Filippo Saltamartini durante la presentazione del Piano socio sanitario a Fermo

Sanità, ora la grana arriva dal sud. Dura lettera dei sindaci ad Acquaroli: «Ascoltateci o non collaboriamo»
Sanità, ora la grana arriva dal sud. Dura lettera dei sindaci ad Acquaroli: «Ascoltateci o non collaboriamo»
di Martina Marinangeli
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Giovedì 13 Aprile 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 15:11

ANCONA - Una lettera al vetriolo vergata dalla conferenza dei sindaci del Fermano e inviata all’indirizzo del governatore Francesco Acquaroli. Motivo del contendere: la sanità del territorio, a detta dei primi cittadini trascurata. Un attacco reiterato anche ieri durante la presentazione del Piano socio sanitario a Fermo, con la fascia tricolore del capoluogo Paolo Calcinaro che ha mirato ad alzo zero sull’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. Ma le premesse la dicevano già lunga sullo stato d’animo dei fermani. 

 


La missiva


«Sono emerse notevoli ed annose criticità - scrivevano i sindaci nella missiva mandata negli scorsi giorni - già evidenziate nel documento senza risposte presentato alla Conferenza del 17 Febbraio 2022 - la prima stoccata - e l’opinione condivisa dei primi cittadini è quella che l’ascolto, da parte della dirigenza dell’Azienda Sanitaria Territoriale e della Regione debba diventare produttivo». Segue un elenco per punti con i principali problemi percepiti: dal «numero di posti letto per acuti in rapporto al numero di abitanti, il più basso della regione», al «Pronto soccorso affidato a cooperative private a costi esorbitanti», passando per «l’offerta specialistica ospedaliera e territoriale carente rispetto alle altre Ast». I sindaci sono un fiume in piena: «Siamo consapevoli che queste criticità non sono sorte oggi ma provengono da una cronica sottovalutazione della sanità territoriale: tuttavia - altra bordata - non possiamo non evidenziare come ad oggi l’assessorato non abbia preso iniziativa per colmare questa distanza». Di qui, la richiesta di «risposte concrete per superare il divario esistente con gli altri territori regionali.

In mancanza di ciò il Piano - è questa la stilettata finale delle fasce tricolore - sarà attuato senza consenso e collaborazione alcuna: non in nome dei sindaci del fermano».

Inevitabilmente, la già traballante poltrona di Saltamartini ha subito un ulteriore scossone. A Palazzo circolano con insistenza voci di un avvicendamento al vertice dell’assessorato alla Sanità: per l’attuale titolare della delega si ragiona su una nuova posizione che possa essere letta come una promozione e non una sconfessione del suo operato. Ma il problema numero uno è: con chi sostituire Saltamartini a metà mandato e con la complessa riforma sanitaria - già in atto - da gestire? Il nome speso più spesso è quello dell’ex deputato Mauro Lucentini (fermano, vale la pena di far notare), anche lui targato Lega come Saltamartini. La remora che frena l’avvicendamento sarebbe legata all’inesperienza di Lucentini in materia di sanità: difficile per chi non conosce un settore complesso come questo prendere i comandi di un treno già in corsa. 


I rumors


Ma a spingere per lui ci sarebbe la consigliera regionale del Carroccio Monica Acciarri - per anni braccio destro dell’ex assessore dem alla Sanità Almerino Mezzolani - che diventerebbe una sorta di assessore ombra. Si è profilata anche l’ipotesi di un tecnico per l’eventuale dopo-Saltamartini, cosa che permetterebbe di non far rallentare la macchina. L’occasione per un rimpasto generale che darebbe meno nell’occhio potrebbe arrivare con la verifica di metà mandato e l’eventuale rinnovo dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale, di cui si discuterà il 19 aprile. L’ultima parola sul tetris che ne scaturirebbe spetta ad Acquaroli, che dovrà decidere se mantenere lo status quo, pur con tutte le criticità di cui sopra, o dare corso ad un lacerante colpo di spugna. Non la più semplice delle scelte.

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