Il commissario Guido Castelli: «Impatto da 2 miliardi nell’area del cratere con la deroga al 110%»

Il commissario Guido Castelli: «Impatto da 2 miliardi nell’area del cratere con la deroga al 110%»
Il commissario Guido Castelli: «Impatto da 2 miliardi nell’area del cratere con la deroga al 110%»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 15:21

Guido Castelli, commissario straordinario alla Ricostruzione: con lo stop al Superbonus deciso dal Governo nelle Marche si è rischiata un’ecatombe nell’area del cratere. 
«Per gli immobili lesionati dal sisma, dentro e fuori il cratere, era già presente una norma che traguardava fino al 2025 la possibilità di rendere concomitanti il Contributo sisma e l’utilizzo del Superbonus 110% per le quote di lavorazione che altrimenti sarebbero state oggetto di accollo a carico dei terremotati. Ciò che rischiavamo era che, non potendo applicare lo sconto in fattura e la cessione del credito, diventasse solo virtuale questa doppia possibilità di contributo». 

 
Con la proroga al 2025 del 110% per il cratere, approvata in Commissione Finanza della Camera lunedì, cosa cambia nello specifico?
«Grazie a questa fondamentale deroga, il terremotato potrà continuare a beneficiare del 110% - che si aggiunge al Contributo sisma - senza dover anticipare niente. Una deroga in cui sono inseriti anche gli immobili danneggiati dall’alluvione dello scorso settembre, che potranno continuare a beneficiare della cessione del credito e dello sconto in fattura». 
Restano invece fuori gli edifici lesionati dal sisma del 9 novembre tra il Pesarese e l’Anconetano: c’è una possibilità che anche questi immobili riescano a beneficiare della deroga?
«Se sarà dichiarato lo stato di emergenza, automaticamente anche gli immobili lesionati da quel sisma ne beneficeranno. La norma su cui abbiamo appoggiato la deroga, infatti, riguarda tutti gli immobili danneggiati dai sismi dal 2009 ad oggi». 
E sarà dichiarato lo stato di emergenza?
«So che il presidente Acquaroli ci sta lavorando e ha incontrato diverse volte il ministro Musumeci per discuterne».
Quanto alla deroga sul Superbonus, il Pd dice che avete solo messo una toppa ad un buco creato da voi: come risponde?
«Il governo ha deciso lo stop alla cessione del credito d’imposta e allo sconto in fattura perché sono cambiate le normative di contabilità europea». 
Può spiegare?
«Il credito d’imposta è una mancata entrata e lo Stato deve contabilizzare la perdita. Mentre prima di marzo 2023 lo si poteva fare in 10 anni, ora deve essere contabilizzata per intero nell’anno in cui si forma. Ecco perché lo stop. Ed ecco perché non era scontata la deroga. Ho lavorato perché, nonostante le nuove regole, non fosse penalizzato il cratere».
Alla fine, l’importante è il risultato: come si traduce per i terremotati marchigiani?
«Nelle Marche il Contributo sisma è di circa 9,6 miliardi e l’incidenza della deroga sul Superbonus approvata lunedì oscilla tra 1,5 miliardi e 2 miliardi. Fino al 2025, i terremotati potranno beneficiare di entrambi: il primo finanzia la ricostruzione dell’immobile, il secondo quelle lavorazioni che permettono l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico, garantendo anche una maggior sicurezza». 
Di quanti immobili parliamo?
«In tutto il cratere, ci sono circa 28mila pratiche di ricostruzione privata che devono ancora essere depositate - di cui più o meno 18mila nelle Marche - speriamo che la proroga (e dunque la possibilità di beneficiare anche del Superbonus) abbia come effetto quello di sollecitare la presentazione di questi progetti di ricostruzione privata. E c’è un beneficio aggiuntivo». 
Ovvero?
«Molte imprese edili hanno manifestato l’interesse di tornare a lavorare nel cratere, proprio in virtù di questa deroga sul Superbonus che verrà convertita in legge entro il 15 aprile».
Una boccata d’ossigeno, finalmente.
«Venerdì ci sarà il ministro Fitto ad Ascoli e con lui discuteremo della necessità di mettere in campo altre risorse per affiancare alla ricostruzione edile, anche quella socio economica. Con il Fondo complementare sisma a fine 2022 sono usciti bandi per 615 milioni di euro per le imprese, a fronte dei quali sono arrivate domande per 1,5 miliardi: c’è vita nel cratere dell’Appennino centrale e un’ampia capacità imprenditoriale che va finanziata».
 

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