Le imprese marchigiane cercano 12.150 addetti ma nel 45% dei casi non li trovano

In aumento ad aprile le assunzioni previste dalle aziende. Il traino dell’ospitalità

Le imprese marchigiane cercano 12.150 addetti ma nel 45% dei casi non li trovano
Le imprese marchigiane cercano 12.150 addetti ma nel 45% dei casi non li trovano
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 17 Aprile 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 07:35

Ristoratori e titolari d’hotel costretti a rifiutare prenotazioni perché non si trovano camerieri e addetti alle cucine. Imprenditori - da ultimo Silvio Calvigioni, dell’azienda d’abbigliamento Tombolini, nel Maceratese - che denunciano difficoltà nel reclutamento di personale. Non passa giorno, senza che emergano casi del genere. E l’evidenza quotidiana di una difficoltà a incrociare offerta e domanda di lavoro viene confermata dall’ultimo rapporto del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere-Anpal, che monitora le aspettative di assunzioni da parte delle imprese. Il mese di aprile ha portato un nuovo incremento nelle previsioni di contratti di lavoro che le aziende hanno in programma di attivare nelle Marche: sono 12.150 le entrate di personale attese, con una crescita del 18,1% rispetto al marzo scorso e del 31,6% su aprile 2022. 


Meglio della media


Numeri che indicano una “fame” di lavoratori superiore alla media nazionale, visto che ad aprile le previsioni occupazionali nel complesso del Paese registrano un +6,1% congiunturale e un +20,6% rispetto ad aprile 2022. Allargando la prospettiva al trimestre aprile-giugno le entrate programmate dalle imprese marchigiane sarebbero 47.880, con un +20,6% di crescita tendenziale.


Ma nella nostra regione resta elevata la difficoltà di reperimento di dipendenti, pari al 45,7% dei casi, sia pure in calo rispetto a marzo, quando era del 50,8%, e comunque più elevata rispetto all’aprile dello scorso anno (39,2%) e lievemente superiore alla media nazionale (45,2%). Si tratta di una crescita, sia congiunturale che tendenziale, piuttosto omogenea sul territorio regionale: la provincia di Ancona ha entrate previste pari a 3.730 (+23,9% rispetto ad aprile 2022), Pesaro-Urbino è a 3.190 (+30,2% la crescita su base annua), Macerata a 2.310 (+36,7%), Ascoli Piceno a 1.740 (+34,9%) e Fermo a 1.170 (+48,1%).


Effetto primavera


L’arrivo della bella stagione - anche se con il freddo e la pioggia dell’ultima settimana si stenta a riconoscerla - rinnova il bisogno di figure nel comparto accoglienza, mentre al calzaturiero servono operai specializzati e alla moda in genere addetti alle macchine. «Anche il mese di aprile, come già quello di marzo, evidenzia un andamento che riflette la stagionalità della domanda di lavoro delle imprese - si legge nel report diffuso dalla Camera di Commercio Marche - orientata in tale fase dell’anno alla crescita, ponendosi inoltre su un livello maggiore di quelli degli anni precedenti».

L’unico anno che fa eccezione, nell’ultimo quinquennio, è il 2020, in calo per gli effetti dovuti alla pandemia e ai lockdown.


La crescita delle previsioni di entrate di personale delle Marche ad aprile è originata soprattutto nel terziario, dato che l’industria con 3.840 entrate appare in calo (-22,7% rispetto a marzo) in entrambe le sue componenti, manifattura e public utilities (3.280) da un lato e costruzioni dall’altro (560). Per il terziario invece le entrate previste, pari a 8.310, crescono in misura molto consistente con quasi tremila i contratti di lavoro programmati in più rispetto a marzo (+56,2%). 


L’ospitalità


È sempre il settore turistico, come già nelle previsioni per il mese di marzo, a trainare la crescita, con 3.990 entrate previste (+136,1% su marzo). Il borsino regionale delle professioni più richieste ad aprile vede svettare, per numero di contratti di cui si programma l’attivazione, gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, ben 3.230, che da soli valgono oltre un quarto delle entrate totali. Ma perché spesso non si trovano i profili professionali di cui le aziende avrebbero bisogno? «Quanto alle motivazioni identificate dalle imprese per la difficoltà di reperimento nelle Marche - spiega il report Excelsior - è sempre dominante la mancanza di candidati (30%), rispetto all’inadeguatezza della preparazione dei candidati stessi (11,6%) ».

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