Contraffazione: tra le regioni
a rischio le Marche sono seconde

Un sequestro di merce contraffatta
Un sequestro di merce contraffatta
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 16 Marzo 2016, 11:39
ANCONA - Il falso “made in” e il mercato della contraffazione minacciano quasi 4.800 imprese artigiane della nostra regione. Scarpe, vestiti, capi in pelle; la moda è il settore più a “rischio” e stando al report dell’Ufficio Studi della Confartigianato le Marche sono seconde in Italia, dopo la Toscana e prima dell’Umbria, per la quota di artigianato manifatturiero (35 %) esposto a concorrenza sleale, percentuale inoltre nettamente superiore alla media italiana (19,8%). Sono 4.792 le attività dell’artigianato che nelle Marche risultano a rischio di contraffazione, un terzo su un totale di 13.691 imprese del manifatturiero artigiano, precisa lo studio della Confartigianato che nel dettaglio fotografa la “mappa” del rischio nelle diverse province del territorio.

Particolarmente alto a Fermo, prima per quota di artigianato manifatturiero sotto minaccia di concorrenza sleale (66,6%), quindi Macerata (39,8%), Ascoli Piceno (22,7%) e Ancona (21,9%) e infine Pesaro-Urbino (18,2%). I beni più contraffatti rimangono sempre i capi di abbigliamento, gli accessori, le cinte, borse, calzature. Un esercito di falsi che invade i mercati e minaccia seriamente la tenuta economica delle micro e piccole imprese – dichiara Valdimiro Belvederesi Presidente Confartigianato – prodotti venduti a basso prezzo, ma assolutamente inaccettabili dal punto di vista qualitativo e senza garanzie di sicurezza per il consumatore. Un inganno che lede l’acquirente ed intacca i fatturati delle imprese. Mediamente in un anno in Italia vengono sequestrati 23.122.367 articoli di abbigliamento e accessori, calzature e occhiali, al ritmo di 2.640 articoli all’ora, continua lo studio della Confartigianato.

Nel solo comparto moda, abbigliamento, accessori e calzature, gioielleria e orologi, borse e valigie, la contraffazione determina minori vendite per le imprese italiane regolari pari a 9.888 milioni di euro e una perdita di 88 mila posti di lavoro. La contraffazione “viaggia” anche online: in soli quattro anni, infatti, triplica la quota di sequestri nell'Unione europea relativi a merci trasportate con corriere espresso e posta, passando dal 5,7% del 2010 al 16,3% del 2014. La contraffazione, l’abusivismo, il lavoro nero sono tante facce di “una filiera” che colpisce l’economia, i consumatori e mina alle radici il “made in Italy” – dichiara Valdimiro Belvederesi, Presidente di Confartigianato. Alla luce di queste considerazioni e del danno economico che chi produce o commercia in via irregolare arreca a tutto il sistema produttivo sano, Confartigianato fa sentire ancora più vivo il suo richiamo alla legalità. Come in tutto il territorio nazionale è forte, prioritaria e condivisa la lotta contro tutte le forme di abusivismo e di irregolarità, così deve essere anche nel campo della garanzia data delle indicazioni di origine. Confartigianato intende contrastare con ogni mezzo il fenomeno della contraffazione, collaborando con le Forze dell’Ordine, sensibilizzando consumatori e opinione pubblica.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA