ANCONA - Nei progetti iniziali, era stata pensata come una figura ad hoc per agevolare il governatore nella sua attività istituzionale. Invece, si è trasformata in una vera e propria spina nel fianco. Parliamo del profilo del sottosegretario, creato con tanto di - contestata - modifica dello statuto regionale, approvata in seconda lettura dal Consiglio regionale lo scorso febbraio. Ma a sei mesi di distanza, ancora non ci sono nomine all’orizzonte e l’intera questione sembra sparita dai radar.
Gli incontri
In realtà, sottotraccia se ne parla eccome ed è motivo di frizioni nel centrodestra.
L’equilibrio
Una casella che il governatore Francesco Acquaroli avrebbe voluto lasciare al gruppo dei civici di Paolo Mattei, che ha accompagnato la sua corsa allo scranno più alto di Palazzo Raffaello nel 2020, ma che non ha ancora ottenuto ruoli di spessore. Dunque, nella logica dell’equilibrio che sempre guida le decisioni del presidente, dare loro spazio sarebbe giusto. Ma è qui che si crea il cortocircuito. In un incontro, lo scorso luglio, tra il governatore ed i segretari dei partiti della coalizione, la Lega ha avanzato il nome di Mauro Lucentini per ricoprire il ruolo, ricevendo un secco no da Forza Italia e Udc. Da allora, si è cercata la mediazione su un nome che mettesse tutti d’accordo, ma senza successo. Il governatore avrebbe quindi deciso di mettere in stand by la nomina e, se la coalizione non dovesse trovare un punto di caduta, sarebbe anche disposto a mettere una pietra sopra all’intera questione sottosegretario, pur di non creare fratture interne. Più che un aiuto, una spina nel fianco, insomma.
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