Approvato all'alba il bilancio.Turismo, agricoltura e ambiente, ecco la sfida: «Uscire dalla transizione»

Approvato all'alba il bilancio.Turismo, agricoltura e ambiente. Ecco la sfida: «Uscire dalla transizione»
Approvato all'alba il bilancio.Turismo, agricoltura e ambiente. Ecco la sfida: «Uscire dalla transizione»
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 31 Dicembre 2021, 15:56

ANCONA  - Bilancio all’alba. Il sipario sulle 18 ore di dibattito cala alle 4.30 circa. Del mattino. Hanno fatto le ore piccole gli inquilini di Palazzo Leopardi, che dopo essersene dette di tutti i colori fino alla fine, senza badare alla stanchezza, hanno varato a maggioranza il bilancio di previsione 2022-2024, la legge di stabilità ed il Documento di economia e finanza regionale, oltre ad una legge Omnibus che, tra le altre cose, contiene modifiche in merito alla nomina del nuovo vertice dell’Erap. Ed il day after è tutto un susseguirsi di commenti e comunicati, con le opposizioni che lanciano bordate e la maggioranza che blinda il documento finanziario, mettendo bandierine su questa o quella misura.


E di misure ce n’erano parecchie soprattutto nella Tabella E, nuova veste della famigerata tabella C «delle marchette», come più volte puntualizzato pittorescamente dalle minoranze in aula. «L’obiettivo di questo bilancio è avviare la ricostruzione delle Marche, una regione che abbiamo ereditato in transizione ma che vogliamo in transito verso una nuova crescita, nel gruppo delle più sviluppate d’Italia», il punto dell’assessore al Bilancio, Guido Castelli.

Tra le poste sciorinate dal titolare della delega - considerando tutte le fonti di entrata (fiscalità, entrate vincolate, ecc.) nel bilancio, quella per lo sviluppo economico e competitività da 99 milioni nel 2022, 87 milioni nel 2023, 72 milioni nel 2024, e quella per il turismo (22 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023, 9 milioni nel 2024). 


Per l’agricoltura, le politiche agroalimentari e la pesca sono previsti 55 milioni nel 2022, 54 milioni nel 2023, 34 milioni nel 2024; per i trasporti e diritto alla mobilità 244 milioni nel 2022, 196 milioni nel 2023, 158 milioni nel 2024. «Abbiamo compiuto uno sforzo che, partendo dalla riorganizzazione dell’Ente, mette a sistema tutta una serie di interventi che consentono investimenti per 500 milioni (edilizia sanitaria, infrastrutture, tutela delle acque, difesa della costa, dissesto idrogeologico)», conclude Castelli. Decisamente meno entusiastico il commento del capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi, che punta il dito contro la maggioranza per non aver accolto nessun emendamento proveniente dai banchi delle minoranze, e definisce «inaccettabile» il fatto che «la destra abbia respinto anche quelli riguardanti temi su cui, nel corso degli ultimi mesi, l’intero Consiglio regionale aveva impegnato la giunta a individuare risorse. Temi peraltro di rilevante importanza sociale, come il finanziamento del sostegno psicologico nelle scuole, delle cure palliative e degli interventi per la salute mentale». 


Lettura condivisa dalla capogruppo del Movimento 5 stelle, Marta Ruggeri, che del documento critica, tra le altre cose, «la dispersione di risorse in mille rivoli per soddisfare le tante richieste provenienti dai referenti politici della maggioranza sul territorio. Si vanno a finanziare una nutrita casistica di interventi comunali, dall’enoteca, al campetto di calcio e al gioco della ruzzola. Intanto, restano lettera morta molte delle leggi approvate dall’Assemblea legislativa, che non vengono finanziate, come quelle sulla Giornata regionale per il diritto al divertimento in sicurezza e sul contrasto al gioco d’azzardo patologico». Il consigliere dem Antonio Mastrovincenzo ha evidenziato che al governo c’è «Una destra becera e senza anima. Nel 2020, è stato bocciato il mio emendamento di 10mila euro per celebrare la Giornata Carlo Urbani, già istituita con legge regionale. E sono stati respinti altri emendamenti che avevo proposto, tra cui i 100mila euro per il contrasto alla povertà; i 40mila per iniziative sui valori dell’antifascismo e della Costituzione, i 40mila per il contrasto al cyberbullismo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA