L'ex rettore Longhi dice no a Mangialardi: «Il progetto non mi convince»

Longhi dice no a Mangialardi:«Il progetto non mi convince»
Longhi dice no a Mangialardi:«Il progetto non mi convince»
di Martina Marinangeli
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Venerdì 26 Giugno 2020, 05:55

ANCONA  - «Ho ascoltato molte persone, mi sono confrontato con tante altre. Alla fine ho preso una decisione: non ci sono al momento le condizioni per la nostra partecipazione alle imminenti elezioni regionali». L’ex rettore dell’Università Politecnica Sauro Longhi si sfila dalla corsa e risponde con un “no, grazie” alla mano tesa del candidato di centrosinistra Maurizio Mangialardi, che voleva includere il progetto Le Marche Ideali all’interno della coalizione. 

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«Si sono formati schieramenti elettorali di stampo tradizionale che non lasciano spazio al cambiamento che volevamo portare – argomenta il prof – fatto di innovazione, valorizzazione delle differenze, inclusione, attenzione ai valori culturali e sociali, all’equità e al confronto di idee». Lo dice con una punta di rammarico, ma l’ottimismo che lo caratterizza prende subito il sopravvento nel ragionamento sull’immediato futuro: «Il progetto comunque continuerà. Forse ci voleva più tempo per essere incisivi, e la pandemia non ha aiutato, ma questa piattaforma resta a disposizione delle tante persone che vogliono contribuire. E poi chissà: come si dice? Partita finisce quando arbitro fischia, ed ancora non ha fischiato. Vedo che la politica nazionale si sta interrogando molto su come garantire un’appartenenza all’area progressista in regioni come la nostra. Ad oggi non ci sono le condizioni, ma se dovessero cambiare, valuterò».

Nel frattempo, non correrà da solo con una lista targata Le Marche Ideali, ma continuerà a fare il prof, con un occhio sempre ben puntato sulla sua creatura. «Il progetto è rivolto a tutti, ed in particolare ai giovani – rivendica Longhi – al loro entusiasmo, alla loro voglia di cambiare e di fare meglio per costruire un futuro sostenibile. A noi il compito di creare le condizioni affinché ciò possa accadere». 

L’idea di fondo non è mai cambiata: creare «un’area civica progressista capace di far convergere idee e proposte per la rinascita delle Marche, un’area capace di accogliere le idee del centrosinistra e di aprirsi alle proposte del Movimento 5 stelle e delle tante associazioni di impegno civico, con il contributo di tutti, nel rispetto delle proprie esperienze e idealità». Invece, secondo l’ex rettore, la prospettiva del centrosinistra che ha espresso la candidatura di Mangialardi «è diversa, il rinnovamento che si voleva proporre non mi pare possa trovare spazio. Prima si sono definite le persone e poi il progetto, mentre dovrebbe essere il contrario. Non c’è programmazione, dei problemi reali non si parla». Il suo, comunque, non è un addio alla politica, ma piuttosto un arrivederci, magari alla prossima tornata, perché «nel progetto Le Marche Ideali ci ho sempre creduto e continuo a crederci».

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