Reddito di cittadinanza e giovani sfaticati? Ecco cosa dice l’Osservatorio statistico dell’Inps sui primi 4 mesi del 2022 nelle Marche

Uno sportello per il reddito di cittadinanza
Uno sportello per il reddito di cittadinanza
di Martina Marinangeli
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Venerdì 27 Maggio 2022, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 15:40

ANCONA - Non si trovano giovani disposti a lavorare perché preferiscono restare ad oziare sul divano. Tanto, c’è il reddito di cittadinanza. Un refrain che da tre anni - ovvero da quanto la misura è stata introdotta dal governo Conte I - rimbalza di bocca in bocca diventando di fatto un postulato insindacabile. Ma è davvero così? Le nuove generazioni preferiscono il benefit ad un posto di lavoro nel quale percepirebbero una remunerazione superiore? Guardando da vicino il fenomeno, si direbbe proprio di no. Andiamo con ordine: l’Osservatorio statistico dell’Inps ha aggiornato, lo scorso 9 maggio, il quadro del bacino dei percettori del reddito di cittadinanza, tracciandone l’evoluzione fino ad aprile 2022.

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Le cifre dell’Inps
Ciò che balza subito all’occhio, è che l’importo medio mensile si assesta sui 514 euro: difficile pensare che la cifra possa sostituirsi ad uno stipendio.

Nel primo quadrimestre dell’anno, i nuclei che hanno richiesto il reddito di cittadinanza (o la pensione di cittadinanza) si sono assestati sulle 6.277 unità (l’1,3% dei nuclei totali), di cui 2060 nella provincia di Ancona, 1296 nel Maceratese, 1280 nel Pesarese, 870 in provincia di Ascoli Piceno e 771 in quella di Fermo. Il numero dei nuclei percettori di almeno una mensilità di Rdc all’interno dello stesso quadrimestre è invece di 16.007 unità, per un totale di 34.627 persone coinvolte. Prendendo in esame l’intera annualità 2021, invece, il reddito di cittadinanza ha coinvolto 19.966 mila nuclei familiari, per un totale di 45.131 individui. Osservando la ripartizione per componenti, le famiglie con un solo componente - ovvero il 44,3% del totale delle famiglie beneficiarie - nel 2021 sono cresciute del 16% rispetto al 2020, seguite dai nuclei con due componenti (+4,1%). Dall’altra parte, le famiglie più numerose osservano invece un calo generalizzato piuttosto significativo. Ma zoomando sull’impatto che la misura ha sul mercato del lavoro - tema che sta infiammando il dibattito in questa stagione estiva in cui i settori della ristorazione e dell’accoglienza faticano a trovare personale e, in molti casi, puntano il dito contro il Rdc - i dati resi noti da Anpal lasciano emergere come, nelle Marche, il tasso di occupazione dei beneficiari (al 12° mese dal primo benefit) è del 33,6%, ovvero dieci punti percentuale al di sopra della media italiana (23,2%). Tuttavia, analizzando il fenomeno, emergono notevoli differenze tra i beneficiari: quelli con caratteristiche più vicine al mercato del lavoro registrano un tasso di occupazione del 49,3%, che si abbassa al 9,2% per quelli distanti dal mercato del lavoro. 


Questione di età
Questi dati evidenziano il modesto appeal dei beneficiari sulla reale domanda di lavoro, in quanto contrassegnati da problemi pregressi di natura extra-lavorativa e da condizioni non favorevoli per l’inserimento immediato nel mercato del lavoro. Al 31 dicembre 2021, i beneficiari occupati erano 3.179 (su una platea di occupabili di 8.400 unità), per la maggior parte donne (50,6%), di cittadinanza italiana (63,7%) e di un’età compresa tra i 40 ed i 49 anni (27,8%). Secondo Barbara Lucchi, segretaria generale Filcams Cgil Marche, «da un’analisi di questi dati emerge come la narrazione sul reddito di cittadinanza, preferito rispetto ad una stabile occupazione nel turismo, sia non solo falsa ma anche infondata».


Il rovescio della medaglia
Insomma, se non si trovano persone per coprire lavori stagionali, il reddito di cittadinanza sembra entrarci poco. Certo, poi c’è anche il rovescio della medaglia. Infatti, è anche vero che non sempre chi percepisce il reddito di cittadinanza ne abbia davvero diritto: è di ieri la notizia di un 41enne della Vallesina pizzicato dai carabinieri a percepire il benefit pur avendo già un lavoro. Comportamenti che contribuiscono a gettare un’ombra sulla misura. Lo scorso aprile, un esercito di furbetti composto da 955 persone,tra Marche, Lazio, Toscana, Umbria e Sardegna, ha percepito per circa un anno illecitamente il reddito di cittadinanza: in poco più di 12 mesi, circa 5 milioni di euro del sussidio. «Stiamo continuando con i controlli e le verifiche del caso, come su tutte le prestazioni che eroghiamo», fa sapere il direttore dell’Inps Marche, Alessandro Crudi. In generale, come in ogni contesto, il fare di tutta l’erba un fascio non è mai il modo giusto di approcciare un tema.

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