Lo strano caso dei Navigator delle Marche: in 39 scadono, ma il reddito di cittadinanza no

Lo strano caso dei Navigator delle Marche: in 39 scadono, ma il reddito di cittadinanza no
Lo strano caso dei Navigator delle Marche: in 39 scadono, ma il reddito di cittadinanza no
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 09:35

ANCONA Nel 2019 sono partiti in 55 nelle Marche pronti ad affiancare nei centri per l’impiego i 21.361 residenti che hanno ottenuto l’accesso al Reddito di cittadinanza.

Adesso i Navigator si sono ridotti a 39, con attività per lo più da remoto a causa del Covid: e da fine aprile rischiano di restare senza lavoro sospendendo così tutta l’attività avviata nonostante il sussidio sia stato invece prorogato anche per l’anno in corso. Questo perché il ministero non ha provveduto a prolungare i contratti che andranno in scadenza con l’Anpal appunto il prossimo 30 aprile.

Una situazione paradossale - sebbene c’è da dire che il governo ha deciso di sospendere le condizionalità per i beneficiari di Rdc fino allo scorso luglio a causa del Covid - e che porterebbe nei prossimi mesi a una deregulation totale venendo a mancare queste figure specifiche istituite per l’attivazione del Patto per il lavoro. 

Il vertice

Nei giorni scorsi i sindacati regionali Felsa Cisl, NidiL Cgil e Uiltemp Uil hanno incontrato Cosimo Prisciano, responsabile Anpal Servizi della macroarea che comprende Marche, Abruzzo e Molise per fare il punto della situazione, informando anche la Regione di quanto sta avvenendo. «Con i dati che abbiamo a disposizione - spiega Rossella Marinucci (Nidil Cgil) - ad ottobre le Marche si sono posizionate al quinto posto nella classifica nazionale per l’efficacia delle politiche messe in atto dai Navigator. È stata avviata una prima fase formativa e specifica sulla profilazione individuale dei beneficiari da avviare alle politiche attive, compresa quella del nucleo familiare.

Un’operazione enorme per consentire la realizzazione di patti per lavoro personalizzati». 

L’obiettivo

Con il Covid l’attività è stata inevitabilmente rallentata ma da settembre è iniziata la fase di rilevazione dei fabbisogni all’interno delle aziende del territorio. «Il prezioso lavoro dei Navigator di intervista alle imprese del territorio marchigiano e di analisi dei loro fabbisogni occupazionali, garantisce e supporta una evoluzione del sistema pubblico dei servizi non più rinviabile», spiegano in una nota. Rossella Marinucci, Martina Cascino (Felsa Cisl) e Ignazio Di Chio (Uiltemp Uil). «I Navigator creano le occasioni per le imprese di trovare i lavoratori che corrispondono ai profili professionali di cui hanno bisogno e le opportunità per i lavoratori più fragili di rientrare nel mondo del lavoro». Secondo gli ultimi dati disponibili - riferiti ad ottobre 2020 - le Marche sono settime in Italia con il 35,1% di beneficiari del Reddito di cittadinanza che hanno sottoscritto almeno un contratto di lavoro, ovvero 7.498 persone di cui 4.083 con un contratto attivo nel mese di ottobre.

I timori

«I Navigator - spiega Marinucci - sono stati assunti attraverso una selezione molto dura: hanno in media 40 anni, sono laureati, provengono anche da esperienze aziendali molto performanti. Tutto il lavoro svolto in questi mesi, soprattutto di contatto con le realtà imprenditoriali del territorio, sarà utilissimo ai Centri per l’impiego regionale anche per capire quali figure professionali sono maggiormente richieste nelle Marche». Ma soprattutto: i 39 laureati che fino ad oggi hanno portato avanti il progetto del Reddito di cittadinanza, sono anche gli unici a svolgere questo tipo di attività. «Se il loro contratto non dovesse essere prorogato chi si occuperà di trasformare il Reddito di cittadinanza in occasione di rilancio occupazionale?» 

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