Marche, per l'agricoltura
sono in arrivo 537 milioni

Un momento della trebbiatura
Un momento della trebbiatura
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Martedì 28 Aprile 2015, 16:27
ANCONA - La Giunta regionale ha inviato all'Assemblea legislativa il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020.



Prevede investimenti, nel prossimo settennio, per 537,96 milioni di euro, destinati all'ammodernamento dell'agricoltura marchigiana. Vengono finanziati interventi sulla base delle sei priorità definite dall'Unione europea - informa un comunicato -: innovazione agricola e forestale; redditività e competitività; filiera alimentare; valorizzazione degli ecosistemi; riduzione delle emissioni di carbonio; inclusione sociale. Investimenti che dovranno promuovere l'ammodernamento delle zone rurali e migliorare la loro sostenibilità ambientale. Presenti in Giunta, insieme al presidente Gian Mario Spacca, gli assessori all'Agricoltura Maura Malaspina e alle Politiche comunitarie, Paola Giorgi. Assente l'assessore ai Servizi sociali Luigi Viventi, bloccato da un incidente stradale nei pressi di Fabriano.



L'iter di approvazione del nuovo Psr Marche - ricorda la nota - cade nella fase di rinnovo del Consiglio regionale, in un periodo in cui (tra maggio e giugno) la Commissione europea deve approvare tutti i Psr italiani. Il Consiglio regionale delle Marche, il 17 luglio dello scorso anno, ha condiviso il Psr 2014-2020, sul quale si è poi aperto il negoziato con la Commissione europea, fino alla definizione del nuovo testo finale, trasmesso oggi dalla Giunta regionale.



Per rispettare la scadenza di approvazione Ue entro l'estate, il Consiglio deve licenziare il Psr entro maggio 2015, altrimenti la nuova programmazione subirebbe uno slittamento - si legge nella deliberazione della Giunta - «particolarmente critico per le imprese marchigiane, considerando che già, per l'annualità 2014 e buona parte del 2015, non si sono potute attivare le nuove misure a sostegno dei territori rurali». Nel testo trasmesso all'Assemblea legislativa viene anche evidenziato che «il nuovo Consiglio regionale potrà procedere, successivamente alla prima approvazione, a eventuali modifiche del documento di programmazione», così come il testo potrebbero subire ulteriori modifiche Ue che andrebbero, poi, approvate dallo stesso Consiglio regionale.

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