ANCONA - Fa un bell’effetto vedere che nel piano triennale dei lavori pubblici ci sono tredici interventi dedicati alla nuova rete ciclabile delle Marche. Tredici progetti significa, portafoglio alla mano, la bellezza di 48 milioni di euro che daranno profondità alla linea Adriatica che nei comuni principali della riviera è già perfettamente funzionante e in altri Comuni sta vivendo la fase di implementazione. Siamo nel cuore dell’utilizzo dell’asse 4 della programmazione europea 2014-20 (transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio).
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La declinazione
Profondità significa che secondo la declinazione voluta anche dalla giunta Acquaroli, dopo quella di Ceriscioli, bisognerà sviluppare itinerari interni capaci di valorizzare il patrimonio straordinario di paesaggio, tradizioni e luoghi che fanno delle Marche un luogo unico. L’impianto a pettine consentirà attraverso un sistema di sviluppo della mobilità dolce il collegamento delle aree interne con la costa e la ciclovia Adriatica, infrastruttura di livello nazionale.
Gli interventi locali
Oltre a questi ci sono poi gli interventi, parecchi già attivati, che sono passati dagli enti locali, prevalentemente Comuni e in parte anche le Province. Altri interventi, quelli riguardanti la ciclovia Adriatica, sono stati finanziati in quota regione dal governo centrale o attingendo ai fondi per la ricostruzione. La mandata del piano triennale inquadra gli assi vallivi della programmazione regionale e tre ponti ciclopedonabili: partendo dal Sud quello che attraversa il fiume Tronto, al confine con l’Abruzzo, poi quello sul Chienti tra Civitanova e Porto Sant’Elpidio e infine quello sul Cesano tra Senigallia e Mondolfo. Tra gli interventi più significativi, spalmati tra le tre annualità la palma del più oneroso va ai tre lotti della ciclovia turistica dell’Esino che cubano insieme 7 milioni di euro . A ruota, la ciclovia del Metauro da 4,5 milioni di euro. Da registrare infine anche la quota destinata al II e III lotto del Bike park del Montefeltro, altra struttura che valorizzerà l’alto pesarese .
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