Nodo assemblea, Pd all’ultimo rush: ipotesi-Alessandrini o Ceriscioli in campo. Ma ci sono anche altre idee

Luca Ceriscioli
Luca Ceriscioli
di Andrea Taffi
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Sabato 5 Giugno 2021, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 22:27

ANCONA -  Nel Pd Marche non ci sarà nessun passaggio in stile Zingaretti-Letta così come accaduto nella segreteria nazionale del Partito Democratico. Salvo clamorose sorprese, si andrà a congresso nel prossimo autunno e il primo passo sarà compiuto nell’assemblea regionale di questo pomeriggio (ore 18, piattaforma digitale). Potrebbe esserci solo una mediazione disperata dopo il letargo totale in cui è piombato il partito dem, ancora evidentemente rattrappito dalla sconfitta elettorale patita lo scorso settembre alle elezioni regionali. Sarebbe quella di Fabiano Alessandrini, attuale vice di Gostoli, come segretario di garanzia. Ma è una strada molto in salita.


Nell’ordine del giorno c’è al primo punto la riflessione sulla situazione politica. E tutto lascia pensare che il segretario Giovanni Gostoli tiri dritto, fedele al mandato ricevuto nella direzione di dicembre dove aveva annunciato (ma non formalizzato) le sue dimissioni. Il mandato è quello di condurre il Pd Marche fino a congresso: giusta o sbagliata, la decisione costerà un anno tondo di inattività ai dem. Sul punto si è espresso in maniera forte anche il Pd di Ancona che vuole subito il redde rationem per ripartire daccapo. 


Come che sia, le posizioni si sono mosse di poco: il blocco di maggioranza dem, più o meno, ridefinito, più o meno sfrangiato attende il segnale di start per ricoagularsi intorno al suo leader, l’ex governatore Luca Ceriscioli. Che, dal canto suo, verosimilmente dovrebbe annunciare stasera anche la candidatura per la segreteria regionale. Il diaframma di Alessandrini potrebbe offrire un punto di equilibrio. Potrebbe.

Altrimenti Gostoli non ha mai fatto mistero di voler puntare all’azzeramento di tutto il gruppo dirigente. «Un nuovo segretario con dietro la vecchia direzione e la vecchia assemblea sarebbero una contraddizione - è il sintesi il pensiero del segretario - quindi meglio andare a congresso e dare un orizzonte di quattro anni al nuovo gruppo dirigente per avere il miglior margine di manovra possibile in vista delle Regionali del 2025». Tutto legittimo. Dunque congresso: aspettando le mozioni si parla già di candidati. 


Detto di Ceriscioli, in primis va valutata la posizione della deputata Alessia Morani che proprio alla notizia della possibile disponibilità dell’ex governatore aveva stimolato tutti «a prendersi le proprie responsabilità». Un’autocandidatura per offrire un’alternativa di peso? Un bluff per rispondere alla mossa di Ceriscioli? Verosimilmente ci sta pensando, questo è un fatto. Il blocco di minoranza potrebbe fare riferimento su altre figure: il nome di Augusto Curti, sindaco di Force e coordinatore Anci Marche per i piccoli comuni, è in piazza da settimane. Gostoli potrebbe accreditarlo come figura in grado di ricucire perché questo è il grande problema del Pd di oggi. Ricompattarsi. Un congresso in autunno darebbe tempo per dare autorevolezza alla candidatura di Curti. 


I più attenti hanno notato anche la ripartenza da quattro settimane degli incontri di Le Marche Ideali firmati Sauro Longhi, l’ex rettore che potrebbe essere un’altra figura mediatrice, in attesa di prendere la tessera del partito, si intende. Il suo grande sostenitore era e resta Antonio Mastrovincenzo. Anche questa potrebbe essere una strada percorribile, di mediazione e di dialogo. E Mastrovincenzo, arrivato a tanto così dalla candidatura dell’ex rettore, resta convinto della bontà del progetto, specialmente se la prospettiva è quella di fare tabula rasa in direzione e in assemblea. Ma con Ceriscioli in mezzo le cose si complicherebbero per tutti.

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