OSTRA - Ben 32.000 tonnellate di rifiuti organici trasformate in tre milioni di metri cubi di metano destinato a fornire riscaldamento ed energia, ogni anno, a tremila abitazioni. Di questi tempi, con la bolletta energetica alle stelle, ben vengano centrali come quella a biometano della En Ergon, società controllata dal gruppo Astea, inaugurato ieri ad Ostra. Non il solo vantaggio per l’ambiente: perché alla produzione di metano si affiancherà quella di compost utilizzabile nel comparto agricolo.
Meno smog
La possibilità di trattare in loco la frazione organica comprimerà l’impatto ambientale legato ai trasporti di questo materiale in altri regioni: nella sola provincia di Ancona la frazione dei rifiuti organici smaltita in impianti situati tra Emilia Romagna e Veneto ammonta a circa 50mila tonnellate.
Altro effetto, la diminuzione della frazione organica conferita alle discariche. Su questi aspetti si è posto l’accento nel corso della cerimonia inaugurale, collegata anche alla presentazione del bilancio di sostenibilità 2021 del gruppo Astea. Quello di Ostra è il primo impianto di biometano delle Marche che tratti la frazione organica, e uno dei pochi (27) di questa tipologia attivi in Italia.
Le resistenze locali
L’assessore Aguzzi ha posto l’accento sui principi della economia circolare, pur senza nascondere che la realizzazione di questa tipologia di impianti sia spesso destinata a confrontarsi con iter laboriosi, scanditi localmente da perplessità e timori da parte dei residenti. Aspetti arispetto ai quali Riderelli Belli ha inteso sottolineare come queste installazioni si risolvano in un «successo per l’economia circolare, dove il rifiuto prodotto in un’area genera energia verde per la stessa area», oltre a «ricadute sociali ed occupazionali».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout