Ospedali sempre più in trincea: la Regione convoca i vertici della sanità

Ospedali sempre più in trincea: la Regione convoca i vertici della sanità
Ospedali sempre più in trincea: la Regione convoca i vertici della sanità
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 14 Marzo 2021, 06:10

ANCONA -  Alla vigilia della zona rossa, che scatterà domani in tutte le Marche, la situazione pandemica continua ad aggravarsi. La pressione sugli ospedali è diventata difficile da gestire, con i ricoveri lievitati nel giro di pochi giorni e le terapie intensive in piena emergenza: una situazione che ha indotto il governatore Francesco Acquaroli a convocare questa mattina un vertice con gli esperti del Servizio sanitario regionale alla presenza di tutti i responsabili delle Aziende ospedaliere e dell’Asur.

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L’obiettivo è quello di fare il quadro puntuale della situazione e valutare insieme le mosse a stretto giro di posta per cercare di allentare lo stress dei reparti Covid e non Covid.

Assieme al presidente anche l’assessore alla sanità, Filippo Saltamartini. Ma nel frattempo i dati pubblicati dalla Regione sui contagi nelle Marche danno l’idea di quanto il virus stia correndo, soprattutto nelle province di Ancona e Macerata. Ieri sono stati mille i casi positivi segnalati nel corso dei 6.648 tamponi: di questi 441 sono stati rilevati nell’Anconetano, 226 in provincia di Macerata, 153 nel Pesarese, 59 in provincia di Fermo e 78 nell’Ascolano. 

PIù di cento i sintomatici, mentre per 249 casi sospetti si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Tuttavia a preoccupare è appunto la situazione sanitaria che ancora non accenna a stabilizzarsi, anzi. Sempre nella giornata di ieri si è verificato un altro balzo di ricoveri nelle Marche - in aumento per il decimo giorno di fila -, passati da 784 a 813 (+29) nonostante i 46 pazienti dimessi nell’ultima giornata. In crescita i degenti in terapia intensiva (118, +7), in semintensiva (209, +5) e, in particolare, nei reparti non intensivi (486, +17). 

In aumento anche gli ospiti di strutture territoriali (235, +3) e gli assistiti nei pronto soccorso (108, +9). Tra i dati in continuo aumento c’è il numero di positivi in isolamento domiciliare (10.250, +174) e anche quello delle quarantene per contatto con contagiati (21.190, +108; 8.042 con sintomi, 390 gli operatori sanitari). I guariti invece passano a 64.101 (+734). Non si fermano nemmeno i decessi correlati al Coronavirus: il Servizio sanitario regionale ha ufficializzato il decesso di altri 16 pazienti - 9 uomini e 7 donne con patologie pregresse - , che fa salire il totale delle vittime della pandemia nella regione a 2.411. È ancora la provincia di Ancona a far registrare il numero più alto di morti, nove: un 53enne di Fabriano, un 73enne di Sirolo, un uomo e una donna di 77 anni e una 86enne di Ancona, un 82enne e un 83enne di Jesi, una 83enne di Filottrano, una 91enne di Cerreto d’Esi.

Tre vittime erano del Maceratese (un 60enne di Sarnano, una 79enne di Civitanova Marche e una 83enne di Cingoli) e tre del Pesarese (un 61enne di Cartoceto, un 86enne di Fano e una 86enne di Frontone). L’ultimo deceduto è un 81enne di Pedaso (Fermo). Intanto l’assessore Saltamartini ieri ha annunciato che «da aprile, con le nuove forniture, si dovrà iniziare la vaccinazione delle persone tra 70 e 80 anni e, poi a seguire, da 60 a 80». Contestualmente, ha spiegato in un post su Fb - dovranno essere vaccinate le persone fragili che sono state dettagliatamente individuate in base alle loro patologie. Intanto, ricorda, «a marzo va completata la vaccinazione delle categorie già individuate. Nelle Marche abbiamo vaccinato circa 54mila persone su 133mila soggetti che ne hanno diritto con più di 80 anni, somministrando il 94,2% dei vaccini finora consegnati».

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