ANCONA - La medicina cura, l’amore guarisce. Anche il motto di padre Alberto Maggi segue i percorsi futuri dell’ibridazione. Al terzo piano del corpo centrale del satellite regionale sanitario di Torrette, in un’aula del reparto di cardiologia, è lui uno dei due testimonial-influencer della mattinata d’inaugurazione delle nuove sale dell’emodinamica. Là dove si tiene a bada il flusso del sangue e ci si affida a minuziose indagini invasive.
Oltre la fisicità dei luoghi, lo spartiacque è un possente cambio del parco tecnologico.
Visual therapy
Due angiografi, imponenti e sofisticati, riempiono di significato quelle aree asettiche.
Il cartellino giallo
Saluta il presidente del Consiglio regione Dino Latini che, con un «complimenti a tutti», fa da apripista all’assessore alla Sanità. Filippo Saltamartini tira le fila: «Quando si inaugura un’opera di questa caratura non possiamo che essere soddisfatti. La Regione ha approvato una riforma che ha spazzato ogni dubbio sul ruolo degli ospedali come quello universitario di Torrette, ossia di secondo livello e per questo a servizio dell’intera regione». Nonostante il dì di festa, sfodera il cartellino giallo: «Fatta la riforma sanitaria, una volta emesse le linee guida, dovrà essere redatto l’atto aziendale. È da troppo tempo che manca. Un documento - è il suo nota bene - dal quale dipende la programmazione». Non risparmia l’affondo: «È proprio da una disattesa programmazione che deriva la cronica mancanza di medici». Sfuma i toni e torna al fattore-eccellenza: «Alle attrezzature qui si aggiungono l’altruismo, la disponibilità e la generosità che contraddistinguono i nostri medici e per questo continueremo, anche con il nuovo governo, a insistere per un percorso di maggiori riconoscimenti, che possano spingere più giovani ad accedere a questa professione». Chiude e presta il profilo migliore alla foto di gruppo.
La fede
Si rientra nell’alveo emozionale, con padre Maggi. La sua fede è allegra e contagiosa: «Nel 2012 - ricorda - sono stato qui 75 giorni. Ho vissuto in un clima di amicizia». La cronaca di quella giornate narrate su Facebook è finita in un libro, edito da Garzanti, “Chi non muore si rivede”. Si commuove nel riavvolgere il nastro del suo ricovero l’altro testimonial-influencer, Goffredo Brandoni, sindaco storico di Falconara e neo assessore regionale al Bilancio. «Sono stato circondato da una umanità incredibile. Ringrazio tutti». Anche lui sottoscrive il motto: la medicina cura, l’amore guarisce.