Ospedale regionale, per il dopo Caporossi c’è il nome di Chiarelli: sempre in pole Annicchiarico

Ospedale regionale, per il dopo Caporossi c è il nome di Chiarelli: sempre in pole Annicchiarico
Ospedale regionale, per il dopo Caporossi c’è il nome di Chiarelli: sempre in pole Annicchiarico
di Maria Cristina Benedetti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Dicembre 2022, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 14:44

ANCONA -  L’interregno è scattato. A Torrette, da ieri, è finita l’era Caporossi. Dopo sette anni al vertice, l’uomo che ha diretto sette aziende sanitarie in tre regioni ha lasciato l’incarico di direttore generale. Antonello Maraldo, responsabile amministrativo dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, raccoglie il testimone: a lui è stata affidata la missione ad interim, con la delibera di giunta regionale dello scorso 28 novembre. Un’epoca di transizione, la sua, che durerà fino al 31 dicembre. Per l’esercizio delle sue funzioni non riceverà alcun incremento rispetto al trattamento economico già percepito. Resta in carica il direttore sanitario Claudio Martini. 

 


I nominativi 


Il consueto toto-nomine scandisce il tempo della successione.

Per dare un nuovo volto al vertice di Torrette avanza, nel borsino delle preferenze, Pasquale Chiarelli, 47 anni, fino allo scorso settembre dg della struttura Ospedaliero-universitaria di Terni: in precedenza è stato direttore di programmazione&controllo dell’azienda sanitaria di Monza e della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, creata e inaugurata da Padre Pio il 5 maggio del 1956. Di area Fratelli d’Italia, il suo curriculum gira con insistenza come quello di Maraldo, che il 13 di questo mese si dovrà presentare di fronte alla commissione incaricata a esaminare i profili di coloro che sono in corsa. Il dg facente funzione procede in equilibrio: «Parteciperò alla selezione, come ho già fatto in una precedente occasione, con spirito di servizio e forte dell’esperienza di quasi sette anni a Torrette, ma sono già comunque grato al governo regionale per la qualità del rapporto instaurato e per la fiducia accordata». Non esce dal tracciato: «La scelta sarà piena prerogativa della commissione e della Regione nell’ambito delle procedure che la legge attribuisce a questi organi, e non cambierà in nessun modo il mio approccio professionale». Punto. 


La manager 


Tra i nomi di punta della rosa dei quaranta, c’era Isabella Mastrobuono. La coniugazione al passato è suggerita dal fatto che non sarebbe più interessata a sbarcare in via Conca. La manager ha iniziato la sua esperienza nella sanità pubblica nel 2002 come direttore sanitario del Policlinico di Tor Vergata per poi diventare, nel 2014, dg dell’Asl di Frosinone. È stata anche direttore di Unità operativa complessa in Alto Adige, e fino al maggio 2022 ha ricoperto l’incarico di commissario nell’azienda ospedaliera di Cosenza. Restano sempre in pole le quotazioni di Massimo Annicchiarico, il cui percorso professionale è cominciato in Emilia Romagna, come direttore sanitario dell’Asul di Bologna prima e poi come dg dell’Usl di Modena. Il nodo dell’avvicendamento verrà sciolto dopo metà di dicembre. 


L’istituto 


Sul fronte dell’Inrca, sempre dalla data spartiacque di ieri, Andrea Vesprini, direttore sanitario, siede sulla poltrona lasciata libera dall’ex dg Gianni Genga. Resta in carica il direttore amministrativo Irene Leonelli. Per il futuro prossimo dell’Istituto di cura per gli anziani, la barra delle ipotesi si posiziona sui due vertici del distretto sanitario dell’Area Vasta 2, quella, per intenderci, che include Fabriano-Jesi-Senigallia-Ancona: il direttore Alessandro Marini e il suo vice Gilberto Gentili. La partita si giocherebbe tra i due anche se ricorre spesso il nominativo di Nadia Storti, attuale direttore generale dell’Asur. Per lei sarebbe più probabile un incarico in Regione, tuttavia non è escluso il mandato a Torrette. Un denso interregno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA