ANCONA Il raddoppio della ferrovia Orte-Falconara segna un punto di svolta per le Marche, un progetto strategico e necessario per far uscire la nostra regione dal Medioevo infrastrutturale in cui si trova e per avvicinar la alla Capitale. Da questo teorema, si sviluppa un corollario: anche se i 500 milioni di euro che dal Piano nazionale di ripresa e resilienza erano stati declinati su alcuni lotti funzionali - in primis, il lotto 2 tra Genga e Serra San Quirico - dovessero saltare per la difficoltà di centrare la deadline del 31 dicembre 2026, le risorse per realizzare l’opera sarebbero individuate in altri canali di finanziamento.
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L’accelerata
Una rassicurazione arrivata dal viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi e dall’assessore regionale Francesco Baldelli.
Il progetto è infatti ormai ultimato e Rfi conta di espletare la gara d’appalto per l’avvio dei lavori entro maggio, massimo giugno. Le sei gallerie tra Genga e Serra San Quirico – Valtreara, Genga, galleria Mogiano, Ponte Chiarodovo, La Rossa e Murano – difficili da completare entro il 2026, comunque si faranno, anche se potrebbe rendersi necessaria uno slittamento in avanti del cronoprogramma. L’aggiornamento sullo stato dell’arte è stato fatto ieri dall’assessore Baldelli e dal presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali, durante la presentazione della convenzione per la soppressione del passaggio a livello di Rosora, funzionale all’opera. «La ferrovia Orte-Falconara, che collega Ancona con Roma – sottolinea Baldelli – è un’opera che viaggia sui binari della struttura commissariale, che ha previsto ingenti lavori per ridurre i tempi di percorrenza con la Capitale di oltre 40 minuti. E ha stanziato 1,2 miliardi di euro di risorse complessive destinate a vari interventi che procedono per lotti funzionali, tra cui il raddoppio della linea sul tratto da Castelplanio a Fabriano, comprese alcune nuove stazioni». Fin qui, i segmenti di percorso con i progetti più avanzati. Oltre questi confini, si aprono orizzonti più incerti. Come nel caso del raddoppio del tratto Terni-Spoleto, per il quale Rfi sta ultimando la project review del progetto definitivo per adeguarlo alle nuove norme tecniche di costruzione e ai nuovi standard tecnici di interoperabilità. Al momento, il tratto è finanziato con 23,42 milioni, ma la Regione ha già chiesto che venga completato il finanziamento con 500 milioni da inserire nel Contratto di Programma 2022/2026 tra Ministero delle Infrastrutture e Rfi.
Il quadro d’insieme
«Nella visione complessiva delle infrastrutture marchigiane – aggiunge Baldelli – il potenziamento e la velocizzazione della tratta Ancona-Roma contribuisce a raggiungere un obiettivo concreto: fare di Ancona un’autentica “Porta delle Marche sul mondo”, attraverso l’ottimizzazione delle sinergie tra Porto, Aeroporto e Interporto». Allarga il ragionamento Carnevali: «Per crescere, la provincia e la regione necessitano di collegamenti strategici con il resto del paese, e sicuramente il tratto Orte-Falconara rientra pienamente tra queste. La provincia di Ancona sta continuando il proprio rinnovamento viario, tale da creare condizioni concrete per la crescita generale della regione in termini economici e sociali». Uno scatto sui binari che le Marche attendono da troppo tempo.
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