ANCONA - Un nuovo capitolo si aggiunge alla saga della Form, mentre volano stracci tra il presidente della Fondazione Marco Manfredi ed il suo vice Andrea Moncada. Un intrigo uscito a tal punto dal canone da rendere necessario l’intervento del governatore Francesco Acquaroli, a cui è stato chiesto un incontro per dirimere la questione. Come raccontato nelle scorse settimane dal Corriere Adriatico, il nodo gordiano che tiene in scacco la più importante orchestra del panorama musicale marchigiano, è quello della nomina del successore di Fabio Tiberi, il cui incarico come direttore artistico è scaduto lo scorso 31 agosto.
I precedenti
Ma per capire l’intricata vicenda bisogna riavvolgere il nastro fino al 20 maggio, quando sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature per il ruolo e, a giugno, la commissione valutatrice - che vede tra i componenti anche la dirigente regionale del settore Cultura Daniela Tisi, in quota Lega - si era espressa sul nome, scegliendo Santa Pirruccio (del Conservatorio Rossini) come nuova direttrice.
L’incontro
Nell’argomentare la propria posizione, Moncada ricorda anche un incontro in Regione, il 6 ottobre, con il Capo di gabinetto del governatore, Fabio Pistarelli, e l’allora assessora alla Cultura Giorgia Latini, durante il quale - è questa la sua ricostruzione - i due esponenti di Palazzo Raffaello avrebbero concordato sulla necessità di procedere alla ratifica. Ricostruzione smentita da Manfredi che, il 18 ottobre, risponde al suo vice per le rime: «Escludo nella maniera più assoluta che l’assessore o l’avvocato Pistarelli mi abbiano esortato a procedere in tal senso», ovvero dando seguito alla nomina. Nel mezzo del duello, il futuro in stand by dell’orchestra e la direttrice in pectore Pirruccio che, tramite i suoi avvocati Andrea Filippini e Laura Versace, ha fatto ricorso al Tar per chiedere l’accesso agli atti e capire cosa stia realmente succedendo.
I sindacati
Intanto, i sindacati Fials Cisal e Confael hanno chiesto di conoscere la graduatoria stilata dalla commissione per la valutazione dei titoli dei candidati «nonché le valutazioni espresse e tutti gli atti e verbali prodotti dal CdA. Chiediamo inoltre che venga dato seguito alla graduatoria stilata, conferendo l’incarico al primo in graduatoria avente diritto». Condizioni che, se non venissero rispettate, porterebbero le sigle «a proclamare lo stato di agitazione e a dar seguito ad ogni forma di iniziativa sindacale». Una saga ricca di colpi di scena, che però sta tenendo in scacco anche le persone che alla Form lavorano e che sono bloccate in un inspiegabile limbo.