L’oncologia marchigiana protagonista
a Chicago: invito per Rossana Berardi

L’oncologia marchigiana protagonista a Chicago: invito per Rossana Berardi
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Martedì 5 Giugno 2018, 13:46
ANCONA - L’Oncologia marchigiana si conferma una realtà di spessore scientifico a livello internazionale: la professoressa Rossana Berardi, Direttrice della Clinica di Oncologia Medica dell’A.O. Ospedali Riuniti di Ancona- Università Politecnica delle Marche, infatti, è stata invitata al Congresso dell'American Society of Clinical Oncology  di Chicago, dove dal 31 maggio – sino al 5 giugno - sono riunite   le maggiori professionalità mediche di tutto il mondo per riflettere su progressi compiuti nella lotto contro il cancro, per fare il punto sul “Working Group Esmo-Asco global curriculum”.

La professoressa Berardi è l’unica figura italiana infatti a far parte di questo ristretto gruppo di lavoro internazionale dedicato alla qualificazione delle specialità di cui i professionisti in campo oncologico devono essere in possesso per poter svolgere la propria attività ovunque, nel mondo, “Si tratta di una iniziativa che consente di poter ampliare ulteriormente i canoni della formazione in tale settore”, spiega Berardi.

Numerose pertanto le ricerche che si stanno discutendo negli Usa e che potranno essere riportate anche in patria, confermando come la presenza della classe medica italiana – e  marchigiana – in contesti di assoluto profilo come quello di Chicago sia di vitale importanza per poter divulgare anche nei territori di riferimento, quelle novità più recenti in campo oncologico che ancora non hanno trovato spazio o sufficiente diffusione all’interno dei confini nazionali.Spiega la professoressa Berardi, tra le più giovani donne primario in Italia in questa specialità, che nel corso di alcune plenarie a Chicago sono emerse notizie particolarmente interessanti e di rilievo, come nel caso, ad esempio, del panel durante il quale è stato sottolineato che l’immunoterapia con Pembrolizumab aumenta la sopravvivenza rispetto alla chemioterapia nei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule con espressione di PD-L1 >1%, “ma il vantaggio maggiore si osserva quando PD-L1>=50%. Quindi al momento si conferma l’attuale pratica clinica” dice Berardi che ribadisce il ruolo e l’efficacia delle vaccinazione, proprio come scaturito dagli Usa:  “Tanti tumori sono causati dall’infezione da HPV sia nelle donne che negli uomini: è possibile prevenirli attraverso la vaccinazione, meglio se in età adolescenziale (sia delle ragazze che dei ragazzi). Ora  - spiega Berardi - è In corso uno studio per valutare se un’unica dose conferisce la stessa protezione di 2 dosi”.

La sanità marchigiana, quindi, si pone alla ribalta mondiale partecipando con una propria rappresentante ad uno degli eventi clou che convoglia in Nord America esperti provenienti da tutti i continenti, dimostrando che anche in questa battaglia, lunga e delicata ma non impossibile, le professionalità del territorio possono portare un contributo di primo piano.
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