Omicidio, rapine, estorsioni: nelle Marche aumentano i reati commessi dai minori

Omicidio, rapine, estorsioni: nelle Marche aumentano i reati commessi dai minori (Nella foto: il procuratore generale Roberto Rossi )
Omicidio, rapine, estorsioni: nelle Marche aumentano i reati commessi dai minori (Nella foto: il procuratore generale Roberto Rossi )
di Federica Serfilippi
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Sabato 28 Gennaio 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 18:33

ANCONA -  Da una parte il «quadro inquietante del disagio giovanile», con il «cospicuo aumento dei reati commessi da soggetti minorenni». Dall’altra il pericolo delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio, dove è assodata la presenza di «soggetti collegati ad associazioni di stampo mafioso». Sono gli alert diramati dal procuratore generale Roberto Rossi per fare luce sull’andamento della criminalità nelle Marche a ridosso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, prevista per questa mattina al tribunale di corso Mazzini. Nel distretto regionale, è stato rilevato un aumento dei reati commessi da ragazzi minorenni «e la gravità degli stessi».

Dal primo luglio 2021 e fino al 30 giugno 2022 si sono registrati 18 estorsioni, 57 rapine, 28 reati di violenza sessuale e un omicidio volontario.

Quest’ultimo riguarda l’arresto e la condanna del 17enne implicato nel delitto di Franco Lettieri, 56enne ucciso ad Ascoli Piceno il 15 gennaio 2021. 

I rischi


«Un aspetto sul quale occorre porre sempre la massima attenzione - ha detto il procuratore generale - è quello relativo a rischi di infiltrazione nel territorio ad opera di associazioni criminali di stampo mafioso. Sebbene non si rilevi nel distretto la presenza stabile di organizzazioni di tale tipo, tuttavia vi sono segnali che impongono di tenere alta la guardia». Dalle indagini è emersa la presenza di soggetti collegati ad «associazioni di stampo mafioso». Se questo dato va unito all’arrivo di fondi pubblici (Pnrr, ricostruzione post sisma e alluvione), ecco che è «significativo il rischio di infiltrazione di soggetti e/o società collegate alla criminalità organizzata». 


Il Codice Rosso


«Non può che segnalarsi - ha continuato il procuratore - come il dato relativo ai femminicidi, alle violenze sessuali e alle violenze di genere mostri sempre numeri insopportabilmente elevati per un paese che voglia definirsi civile e culturalmente avanzato». Altro dato su cui occorre riflettere è il numero degli omicidi stradali: 82 nel periodo di tempo preso in considerazione dal mondo della giustizia. Quello delle violazioni sulle norme della circolazione stradale è «un fenomeno particolarmente drammatico anche perchè sempre più spesso vede coinvolte persone di giovane, e talvolta giovanissima età, e che segnala la necessità di insistere quanto più possibile nella formazione ed educazione delle giovani generazioni al rispetto della propria e della altrui vita». 


Le criticità


Il presidente della Corte d’Appello, Luigi Catelli, è tornato sull’annoso problema dell’edilizia e dell’inadeguatezza di alcuni uffici giudiziari. Da parte del Demanio è stata avviata la procedura che dovrebbe portare all’acquisizione dell’ex sede dell’Inps di piazza Cavour. In quel palazzo dovrebbero trovare posto gli uffici della Corte d’Appello, della procura generale, del Tribunale di Sorveglianza. Al contempo, in Corte d’Appello sono stati intrapresi dei lavori per coprire la parte terrazzata e destinare 145 mq agli uffici. Anche il comparto della giustizia dovrà cogliere le sfide del Pnrr, che «ha posto obiettivi ambiziosi e di impegnativo spessore». Tra questi, «l’abbattimento dell’arretrato civile, in tutti i gradi di giudizio, del 90% entro il 30 giugno 2026; una riduzione del 25% della durata media prevista dei procedimenti penali entro il 30 giugno 2026». Obiettivi da raggiungere con l’innesto di nuove risorse. «Al nostro distretto - ha specificato il presidente Catelli - sono stati assegnati 140 nuovi funzionari», di cui 35 al tribunale di Ancona. 

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