Marche, Santori (area Lega) guiderà l’assetto a trazione centrodestra. Nel Cda Mancini Cilla (Fdi) e Campanelli (Noi per l’Italia)

Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche
Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche
di Martina Marinangeli
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Martedì 4 Gennaio 2022, 04:05

ANCONA - Il nuovo corso della Svim, oggi Svem, può cominciare. Ieri la giunta ha designato i tre componenti del consiglio di amministrazione tra i quali, entro fine mese, verrà nominato dall’assemblea dei soci il presidente. Un nome, tuttavia, sembra avere in mano le carte vincenti: si tratta di Andrea Santori, proposto dalla Lega nel cda e in pole position per lo scranno più alto della società. Gli altri due consiglieri che andranno a comporre il trittico sono Monica Mancini Cilla – proposta da Fratelli d’Italia – e Tablino Campanelli, in quota Noi con l’Italia. I tre, si legge in una nota di Palazzo Raffaello, sono stati «ritenuti meritevoli dell’incarico per le particolari doti professionali».

 
Il profilo ben spendibile
Il profilo di Santori appare ben spendibile rispetto a quelle che saranno le attività principali di Svem, ovvero elaborare ed attuare progetti di sviluppo territoriale, nazionali e regionali, derivanti dall’Unione Europea. Ceo della Santori pellami spa, l’imprenditore di Monte Urano è stato presidente di Confindustria Fermo e, oggi, ricopre il ruolo di delegato alla formazione della Camera di Commercio delle Marche. La sua nomina ha ottenuto largo consenso sia tra i partiti di maggioranza che tra le associazioni di categoria. Al suo fianco nel cda, nel ruolo di consiglieri, Mancini Cilla, vice sindaca di Maltignano e candidata in quota FdI alle Regionali del 2020 nel collegio di Ascoli Piceno, e Campanelli, dall’area centrista di Noi con l’Italia.


Il partito dell’ex ministro
Il partito dell’ex ministro Maurizio Lupi appoggiò la corsa a governatore di Francesco Acquaroli, pur non riuscendo a formare una lista propria. Il gruppo era finora rimasto fuori dalla spartizione degli incarichi ma, in questa partita, si è ritagliato uno spazio per l’imprenditore sambenedettese e capolista per Noi con l’Italia a sostegno della candidatura a sindaco di Pasqualino Piunti nelle Amministrative di settembre/ottobre. Ma i centristi avevano mirato anche più in alto, chiedendo addirittura la presidenza della Svem con la candidatura di Marco Rotoni, sindaco di Servigliano.


Gli aspiranti presidente
Anche lui tra le fila degli aspiranti consiglieri regionali nel 2020 in quota Civici, aveva mancato però lo scranno di Palazzo Leopardi. Alla fine, tuttavia, avrebbe prevalso la linea della Lega e la strada per Santori sembra spianata. Al presidente della Svem spetterà un compenso annuo lordo di 20mila euro, che scende a 10mila per ciascuno dei due consiglieri. Considerando che l’amministratore unico di Svim prendeva 30mila euro, pur con l’ampliamento dell’organo di direzione, i costi non lievitano particolarmente. Il casting per la Svem era partito con il decreto 35 del 25 novembre e, il 16 dicembre, consiglieri regionali, gruppi consiliari, ordini professionali, enti ed associazioni operanti nel settore interessato hanno presentato una lista di candidature.


I nomi al vaglio
Una volta depositati, i nomi sono stati passati al vaglio e ieri la giunta ha messo il sigillo sulla terna definitiva. La legge di riforma della Svim, approvata dall’assemblea legislativa lo scorso agosto, ha trasformato la Sviluppo Marche srl in Sviluppo Europa Marche (Svem, appunto), definendo la composizione, le competenze ed il funzionamento della nuova società a capitale interamente pubblico, che opererà prevalentemente a favore della Regione e di eventuali soci pubblici, quali enti locali, Università ed altre forme associative tra enti pubblici. La Regione ha giustificato la decisione di passare da un amministratore unico ad un cda a tre «in ragione della complessità e rilevanza delle attività e dei servizi, necessari al perseguimento delle finalità istituzionali».

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