Nomine, buona la seconda per le Marche Cenerentola: è l’ora della ribalta a Roma

Nomine, buona la seconda per le Marche Cenerentola: è l’ora della ribalta a Roma
Nomine, buona la seconda per le Marche Cenerentola: è l’ora della ribalta a Roma
di Martina Marinangeli
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 03:45

ANCONA Il primo giro di valzer aveva visto le Marche lasciate in un angolo a guardare gli altri ballare. In pochi si aspettavano che il territorio riuscisse ad esprimere un ministro, ma quando lo scorso 31 ottobre è uscita la lista dei viceministri e sottosegretari del governo Meloni, leggere un solo nome marchigiano nell’elenco è stato come ricevere uno schiaffo in faccia per una regione presa a modello dalla stessa premier in campagna elettorale e politicamente vicina, visti i risultati elettorali alle Regionali del 2020 e alle Politiche del 25 settembre. Aver incasellato Lucia Albano (in quota Fratelli d’Italia) come sottosegretaria in un pur fondamentale ministero con quello dell’Economia, non era neanche lontanamente sufficiente. Persino nei due governi precedenti - di bandiera diversa rispetto a quella che batte a Palazzo Raffaello - le Marche erano riuscite ad esprimere almeno due sottosegretari. 


Il secondo tempo

E la delusione era stata ancora più cocente perché nella diaspora verso il Parlamento, la giunta aveva perso tre assessori strutturati come Guido Castelli (FdI), Mirco Carloni e Giorgia Latini (entrambi della Lega).

Perdite che avevano indebolito la Regione senza garantire un maggior peso a Roma. Ma proprio all’ultimo giro di valzer, la Cenerentola d’Italia viene invitata a ballare. Nel giro di due mesi, le Marche hanno ottenuto due poltrone per niente scontate. Il 9 novembre scorso, l’ex vicepresidente della giunta Acquaroli e oggi deputato Mirco Carloni è stato scelto come presidente della commissione Agricoltura alla Camera, incarico conteso da molti. E la nomina di Castelli a commissario straordinario alla ricostruzione nel dopo Legnini - la premier Meloni ha firmato il decreto lo scorso 30 dicembre ed è ora al vaglio della Corte dei Conti - completa il tris calato dal territorio. Ora, va anche detto che non è la prima volta per dei marchigiani in questi ruoli: il governo Conte I aveva nominato Piero Farabollini commissario alla ricostruzione, Mauro Coltorti presidente della commissione Lavori pubblici del Senato. E sia nel governo Conte II che nel governo Draghi il territorio aveva espresso due sottosegretari. Nel primo caso, si trattava di Alessia Morani (PD), sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico, e Francesca Puglisi (PD), sottosegretaria al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, entrambe dalla provincia di Pesaro. Nel governo Draghi, invece, siamo stati rappresentati dalla fanese Rossella Accoto (M5S), sottosegretaria al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e dalla jesina Valentina Vezzali (FI), sottosegretaria allo Sport. Dunque non un record quello ottenuto dal “modello Marche”, ma comunque una ribalta dopo un avvio di legislatura decisamente sottotono. Ma che la voce del territorio inizi ad avere una cassa di risonanza a Palazzo Chigi si vede anche da alcuni risultati non scontati. A partire dallo sblocco della procedura per i voli di continuità su Roma, Milano e Napoli, ai 400 milioni di euro per i Comuni colpiti dall’alluvione del 15 settembre, fino all’attivazione di opere infrastrutturali per 431 milioni di euro - con investimenti aggiuntivi di 200 milioni - nell’accordo di programma tra Mims ed Anas. L’asse politico Roma-Ancona e il rapporto privilegiato tra il governatore e la premier (Acquaroli è uno dei Fratelli d’Italia della prima ora) può rappresentare un filo diretto per le necessità di una regione troppo spesso inascoltata. Sarà giunta l’ora per le Marche per uscire dall’anonimato? La speranza è l’ultima a morire.

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