Dalla Mobilità passiva ai nuovi direttori: ecco il focus sui nodi della sanità marchigiana

Dalla Mobilità passiva ai nuovi direttori: ecco il focus sui nodi della sanità marchigiana
Dalla Mobilità passiva ai nuovi direttori: ecco il focus sui nodi della sanità marchigiana
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 11 Maggio 2022, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 17:40

ANCONA  - Con la grande partita messa in atto per smaltire le liste d’attesa, la sanità marchigiana sta accelerando una riorganizzazione che il Covid ha da una parte frenato mentre dall’altra ha contribuito a delineare con la necessità di effettuare scelte ben precise e mirate in piena ondata pandemica. Da applicare anche adesso che l’emergenza durata due anni è stata archiviata ed il virus declassato ad una contagiosissima e fastidiosa influenza.

Su queste scelte l’assessore regionale Filippo Saltamartini sta lavorando, affiancato dal superdirigente Armando Gozzini, arrivato a novembre a capo del Dipartimento Salute e come numero uno dell’Ars Marche: in ballo la grande e difficile riforma della legge 13 che rivede tutto il servizio sanitario regionale a partire da gennaio 2023 e che manderà in soffitta anche il sistema verticistico, a partire dall’Asur. 


Nella bozza si parla di un fulcro organizzativo affidato a cinque aziende Asl provinciali (Pesaro Urbino, Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli), mentre l’Azienda sanitaria regionale seguirà gli aspetti generali come concorsi e bandi di gara ma senza competenze operative di indirizzo e di gestione.

Ospedali d’eccellenza: Torrette ed Inrca. Tasto delicato dove entra di diritto la partita degli incarichi dei direttori generali, in scadenza a fine anno, anche se è ancora presto ipotizzare riconferme o cambi in corsa: se ne riparlerà dopo l’estate con le caselle da riempire e la politica pronta alla spartizione delle poltrone. Altro capitolo è il Piano socio sanitario che - parole del superdirigente Gozzini - «è pronto nella sua macrodimensione» grazie ad un lavoro congiunto di Dipartimento, Ars, più una ventina di funzionari.


Un atto fondamentale, dal momento che è il principale strumento di programmazione sanitaria mediante il quale vengono definiti gli obiettivi da raggiungere, attraverso l’individuazione di azioni e di strategie: rappresenta quindi il primo punto di riferimento per ogni riforma e iniziativa riguardante il sistema sanitario. Allo stesso tempo la Regione sta mettendo mando ad un’altra importante partita che riguarda i privati: si sta lavorando ai nuovi contratti «complementari e di supporto alla sanità pubblica», tiene a precisare Gozzini. Ma oltre alle liste d’attesa c’è tutto il capitolo mobilità attiva e passiva da tamponare con un’azione mirata: per questo motivo l’Ars ha affidato alla Politecnica delle Marche uno studio in fase di completamento che sarà uno strumento importante per guidare anche le scelte del Piano sociosanitario e correggere la fuga dai nostri ospedali verso strutture sanitarie extra regionali, inserendo o richiamando alcune eccellenze per rilanciare servizi che più di altri pagano la scelta dei pazienti di rivolgersi altrove. 

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