Salaria, Orte-Falconara e porti, quasi 7 miliardi per le Marche. Ecco l’elenco delle opere e dei fondi nel Documento economico del governo

Un cantiere della Quadrilatero nelle Marche
Un cantiere della Quadrilatero nelle Marche
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 30 Maggio 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 14:30

ANCONA - Quasi 7 miliardi di euro per rilanciare le infrastrutture delle Marche, a partire dai cantieri lungo la tratta ferroviaria Orte-Falconara fino al completamento dell’incompiuta Fano Grosseto. In mezzo opere fondamentali come la Salaria, la Ciclovia Adriatica, l’implementazione dei porti regionali. 

Tutto scritto nero su bianco sull’allegato 2022 al Documento economico finanziario del ministero Infrastrutture e mobilità, presentato dal ministro Giovannini nelle scorse ore.

Il dossier presenta un quadro maggiormente completo ed esteso della visione del Governo da 2021 al 2030 e se dieci anni sembrano tanti per trasformare le Marche, in realtà non lo sono, anche considerando le molteplici sfide che ci attendono con i progetti che finalmente diventeranno realtà, alcuni dei quali hanno atteso anche mezzo secolo per sperare in un cantiere.

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L’opera più ingente finanziata dal governo è ovviamente il potenziamento e raddoppio della linea ferroviaria Orte-Falconara.

Da solo questo progetto vale sulla carta 3,7 miliardi di euro. Di questi oltre un miliardo e 100 milioni arrivano dal ministero e da Rfi (con la Cassa depositi e prestiti) e 620 milioni dal Pnrr. Il fabbisogno residuo da finanziare è di 2,6 miliardi. 


I commissari straordinari
Costerà invece 1,13 miliardi la realizzazione della Ss4 Salaria considerata dal governo una delle opere strategiche a livello nazionale, tanto da essere seguita - come per la Orte-Falconara - da un commissario straordinario. In questo caso le risorse disponibili sono quasi 490 milioni, restano da finanziare circa 640 milioni. Per il completamento dell’itinerario Marche-Umbria attraverso la Quadrilatero, sono stati previsti quasi 300 milioni di euro, di cui 283 subito disponibili. Poi c’è tutta la partita dei porti dove quello di Ancona è il grande protagonista in assoluto, a parte i 18 milioni stanziati per la vasca di colmata di San Benedetto e gli 11 milioni destinati a quella di Pesaro. Per il resto allo scalo dorico arriveranno qualcosa come 220 milioni di euro: tra gli interventi più importanti la rettifica e la velocizzazione della linea ferroviari sul lungomare nord (40 milioni), la realizzazione di un nuovo piazzale in ampliamento di quello esistente con una banchina e l’allungamento della banchina di carenaggio con altri 40 milioni.


La mappa
Altrettanti ne serviranno per 430 metri di diga foranea sottoflutto. E poi ancora, 37 milioni per la seconda fase delle opere a mare, 22 milioni per il banchinamento fronte esterno il Molo Clementino e 11 milioni per la demolizione parziale del molo Nord. Per la Ciclovia Adriatica sono a disposizione 282 milioni di euro, il fabbisogno che manca è invece di 164. Nell’ambito del Pinqua, il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare previsto dal Pnrr hanno ottenuto circa 120 milioni per circa otto progetti in totale di cui 3 della regione Marche, due del Comune di Pesaro, uno del Comune di Fermo, del Comune di Ascoli e del Comune di Macerata.


Il progetto pilota
Il Comune di Ascoli inoltre è rientrato nella classifica ristretta di progetti pilota per la realizzazione di 15 interventi relativi a: housing sociale, housing internazionale, residenza pubblica, riqualificazione multifunzionale e sviluppo tecnologico. Costo totale dell’operazione: oltre 75 milioni su 655. Ma le Marche attingeranno pure dal piano “Sicuro, verde e sociale” per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica per un totale di 62,7 milioni spalmati fino al 2026. Per il governo sono fondamentali in questo contesto gli investimenti nell’edilizia sociale agevolata e per la qualità dell’abitare, nonché nell’edilizia residenziale pubblica: «Un progetto in linea con gli obiettivi di efficienza energetica e di aumento del benessere delle persone - si legge nell’Allegato 2022 -, come previsto dall’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile»

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