Il microcredito per le aziende è a rotazione e si autoalimenta: istituito un fondo regionale da 4 milioni per potenziare le attività

Il microcredito per le aziende è a rotazione e si autoalimenta: istituito un fondo regionale da 4 milioni per potenziare le attività
Il microcredito per le aziende è a rotazione e si autoalimenta: istituito un fondo regionale da 4 milioni per potenziare le attività
di Maria Teresa Bianciardi
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Martedì 17 Agosto 2021, 10:03

ANCONA  - La Regione Marche ha istituito, con un provvedimento approvato nell’ultima seduta della giunta prima della pausa estiva, su proposta dell’assessore al Bilancio, Guido Castelli, un Fondo per il Microcredito Imprenditoriale e ha stanziato 4 milioni di euro per il 2021/22 di risorse del Bilancio regionale. Con la stessa deliberazione vengono anche stabiliti i criteri per la scelta del soggetto gestore del Fondo.

«È la prima volta che la Regione istituisce questo tipo di Fondo per le piccole e micro imprese che spesso non hanno accesso al credito tradizionale per mancanza di garanzie creditizie - spiega Guido Castelli - sia per sostenerle finanziariamente al fine di avviare o potenziare un’attività, sia per accompagnarle nella professionalizzazione, con un tutoraggio qualificato da parte dei gestori del Fondo».


Si tratta di un intervento con una intelaiatura a finanza umanizzata, in ascolto cioè delle «esigenze reali e personali, con uno scopo anche di carattere inclusivo e sociale, oltre che di promuovere lo sviluppo dei nostri territori».

Ma è stata strutturata pure come un Fondo rotativo, cioè che si autoalimenta e moltiplica l’investimento iniziale: «La restituzione dei prestiti metterà in circolo altri investimenti per le stesse finalità e quindi per nuovi progetti. In questo particolare momento di difficoltà finanziaria, ci sembra la risposta più adeguata e concreta per sostenere la ripresa di uno specifico tessuto imprenditoriale più fragile e così capillarmente diffuso sul nostro territorio».

Lo strumento del microcredito, infatti, è uno strumento destinato allo sviluppo di un progetto d’impresa in fase di start up o entro i 5 anni di apertura della Partita Iva e si rivolge a tutti coloro che intendono avviare o potenziare un’attività di impresa o di lavoro autonomo e/o che hanno difficoltà di accesso al credito bancario in termini di credito ipotecario, che richiede garanzie reali o di credito chirografario, per assenza di sufficienti elementi di merito e garanzia creditizia. La finalità è anche quella di minimizzare i costi, i tempi, la complessità del processo di istruttoria e di erogazione. La Regione Marche selezionerà e individuerà attraverso una specifica procedura il soggetto idoneo cui affidare il servizio di gestione del Fondo tra i soggetti iscritti all’Albo nazionale della Banca d’Italia, anche in forma associata.


Il Fondo per il Microcredito imprenditoriale della Regione Marche costituisce anche la prima e rapida attuazione del dettato della legge regionale n. 13 del 25/06/2021: “Disposizioni urgenti in tema di commercio, di sostegno alle imprese, di erogazioni liberali e variazione al bilancio di previsione 2021/2023 a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19”. I destinatori del Fondo saranno dunque le microimprese e nello specifico: lavoratori autonomi (sia professionisti iscritti agli ordini, sia i professionisti che hanno aderito alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Mise ai sensi della Legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione rilasciata ai sensi della medesima Legge) titolari di partita Iva da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti; imprese individuali titolari di partita Iva da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti; società di persone, società tra professionisti, s.r.l. semplificate e società cooperative, titolari di partita Iva da non più di 5 anni e con massimo 9 dipendenti.


Il finanziamento – a tasso zero e per un importo massimo di 40 mila euro e minimo di 5 mila - potrà essere richiesto solo ed esclusivamente per acquisto di beni o servizi connessi all’attività; pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti soci lavoratori; sostenimento dei costi per corsi di formazione aziendale; Ripristino capitale circolante; operazioni di liquidità. Non è invece ammissibile la ristrutturazione-consolidamento del debito.

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