Marche, microzone rosse Covid in cinque comuni: ecco chi è dentro o fuori per un solo contagio

L'assessore Filippo Saltamartini
L'assessore Filippo Saltamartini
di Martina Marinangeli
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Martedì 20 Aprile 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 18:02

ANCONA - Spostamenti limitati a motivi di salute, studio, lavoro e comprovata necessità non solo oltreconfine, anche all’interno del territorio comunale. È questa la formula dell’ordinanza anti Covid (in vigore dal 21 al 25 aprile compresi) firmata ieri dal governatore Francesco Acquaroli per cinque città marchigiane - Tavullia, Montelabbate, Cerreto d’Esi, Acqualagna, Vallefoglia –, che non prevede però nessun intervento di chiusura per scuole ed attività economiche, dove si procederà con le misure già ora in vigore. 

 
La linea più dura
Una linea più dura rispetto a quella applicata nel febbraio scorso alla provincia di Ancona, blindata ai confini ma senza prevedere misure più restrittive all’interno. Ora, dopo una giornata campale di confronti con i sindaci di tutte e cinque le Aree vaste, si decide di correggere il tiro, creando simil micro zone rosse nelle quattro città del Pesarese ed in quella dell’Anconetano, dove è stata superata la soglia di guardia dei 250 casi ogni 100mila abitanti. Parametro a cui, questa volta, viene affiancato anche quello dei 10 nuovi casi ogni settimana: a cadenza regolare, tutti i lunedì verrà valutata la situazione per tenere sotto controllo l’evoluzione del contagio, e le limitazioni scatteranno nel caso in cui si registrino entrambe le variabili.


L’obiettivo del 26 aprile
L’obiettivo della zona gialla dal 26 aprile è a portata di mano per le Marche, e Palazzo Raffaello vuole assicurarsi di tagliare il traguardo senza intoppi. «In considerazione dell’avvicinarsi delle riaperture – si legge infatti in una nota –, la Regione ha voluto analizzare il tasso di incidenza dei contagi sul territorio regionale (135,13 quello generale nelle Marche, ndr) e valutare la necessità di misure precauzionali, laddove i dati epidemiologici a carattere locale fotografassero una situazione a cui prestare un’attenzione ancora maggiore. Si tratta di un provvedimento che non vuole incidere con chiusure di carattere economico, legate a negozi o attività, ma che per i prossimi giorni andrà a limitare tutte quelle occasioni di contagio e gli spostamenti non considerati necessari». 


Il focus sul Pesarese
A destare preoccupazione è in particolare il Pesarese che non si è ancora allineato alla condizione epidemica in miglioramento delle altre quattro province.

Infatti, se il Comune anconetano di Cerreto d’Esi è entrato nel novero dei cinque per il rotto della cuffia – nell’ultima settimana ha registrato 11 nuovi casi: fossero stati 9 come in quella precedente, ne sarebbe rimasta fuori –, benché con un tasso d’incidenza di 310, il poker di Pesaro mostra un andamento più problematico. Lì è stata registrata un’incidenza “solida”, stabile ormai da almeno due settimane. 


I comuni attenzionati
Prendiamo ad esempio il comune di Vallefoglia con i suoi 15.029 abitanti: sia nella settimana tra il 5 e l’11 aprile, che in quella tra il 12 ed il 18, si è raggiunto un tasso di 259,50 casi ogni 100mila abitanti. E già da fine marzo sfora anche l’altro parametro, quello dei 10 nuovi casi ogni settimana, passando da 25 a 39, dato stabile, quest’ultimo, negli ultimi 14 giorni. Per Tavullia, il Comune che presenta l’incidenza più elevata (405,06 ogni 100mila abitanti), il discorso è invece diverso: il picco si è registrato solo negli ultimi 7 giorni (dal 12 al 18 aprile) con 32 nuovi casi su 7900 anime che popolano la città, mentre prima, tutto sommato, la situazione era nel canone. C’è poi Montelabbate (6930 abitanti), che nelle ultime quattro settimane ha fatto registrare un andamento altalenante, con un tasso di 144 dal 22 al 28 marzo, di 274 dal 29 al 4 aprile, di 130 dal 5 all’11 e di 360 dal 12 al 18. Acqualagna, infine, con 4.200 abitanti, ha avuto 13 nuovi contagi ed un’incidenza di 303 che l’hanno fatta finire tra i Comuni da tenere sotto controllo. 


Il Maceratese per un soffio
Anche tre città del Maceratese hanno rischiato grosso. Morrovalle in particolare, che ha chiuso la settimana scorsa con un tasso pari a 249,35, per un pelo sotto soglia, e 25 nuovi casi. Stesso discorso per Macerata - che di nuovi contagi ne ha registrati 102 ed è arrivata ad un’incidenza di 247 casi ogni 100mila abitanti – e Monte San Giusto, con 19 nuovi casi e 246 di incidenza.

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