Nelle Marche manca l'assistenza sul territorio, un anziano su tre resta in ospedale sette giorni di troppo

Manca l'assistenza sul territorio, un anziano su tre resta in ospedale sette giorni di troppo
Manca l'assistenza sul territorio, un anziano su tre resta in ospedale sette giorni di troppo
di Martina Marinangeli
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Domenica 15 Gennaio 2023, 06:20

ANCONA - Nelle Marche un terzo degli anziani ricoverati resta in ospedale sette giorni oltre il necessario a causa di una mancata assistenza sul territorio (o a casa). E nel 50% dei casi, i giorni in più oscillano tra i cinque ed i sette. Una falla che, in un anno, si è tradotta in costi extra per la Regione pari a 185 milioni di euro. La fotografia impietosa la scatta l’indagine condotta sul 2022 dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri in 98 strutture distribuite lungo tutto lo Stivale. E quantifica il peso che ricade indebitamente sulla sanità pubblica a causa delle carenze del sistema di assistenza sociale, ma anche dei servizi territoriali sanitari poco attrezzati alla presa in carico dei pazienti over 70. 


La situazione


Il report indica che, dalla data di dimissioni indicata dal medico a quella effettiva di uscita, passano sette giorni per il 33,3% degli anziani e tra i cinque e i sette per un ultrasettantenne su due.

Così, mentre gli ospedali sono sempre più in affanno a causa di una cronica carenza del personale sanitario e di posti letto, e i pronto soccorso sono costretti a far stazionare i pazienti nelle astanterie in attesa che si liberino spazi in reparto, «si fa un uso improprio dei nosocomi per qualche centinaio di migliaia di giornate di degenza, che avrebbero potuto essere utilizzate per curare», sottolinea la Fadoi regionale, che aggiunge: «Invece, finiscono con il dover garantire un’assistenza che poteva essere assicurata anche a casa o in una struttura sanitaria intermedia». Giornate di degenza extra che devono supplire, continua la Federazione, «ad un sistema di assistenza sociale che scarica sulla sanità le sue carenze».

Ma perché si crea questa distorsione? Nel 45% dei casi, gli anziani marchigiani restano in ospedale perché non hanno nessuno in grado di poterli assistere a casa. Nel 20% dei casi, invece, la ragione è dovuta al fatto che non hanno avuto la possibilità di entrare in una Rsa perché non ci sono abbastanza posti o perché costa troppo. «Senza familiari che possano assisterli a casa e senza una pensione tale da riuscire a pagare le rette delle strutture residenziali - osserva Fedoi Marche - e con una sanità che fatica a prenderli in carico una volta usciti dall’ospedale, si finisce con il dato del 33% dei ricoverati ultrasettantenni che passa in un letto d’ospedale oltre sette giorni in più rispetto a quella che dovrebbe essere la sua data di dimissioni da un punto di vista clinico».

Un problema che non riguarda solo le Marche, ma che in una regione con una popolazione sempre più anziana ha un impatto non trascurabile. Inoltre, sempre stando a quanto emerso dall’indagine della Fedoi, i costi extra sostenuti dal nostro sistema sanitario regionale sono molto più alti rispetto ad altri territori. Per fare alcuni esempi: in Abruzzo, le spese aggiuntive per coprire i ricoveri impropri degli over 70 sono state di 31 milioni di euro, mentre in Puglia di 83 milioni. Superiamo anche l’Emilia Romagna, che ha dovuto sborsare 135 milioni di euro in più in un anno. Va però decisamente peggio alla Toscana, dove i costi extra sono schizzati a 445 milioni di euro.


A livello nazionale


A livello nazionale, si contano ogni anno oltre 2 milioni di giornate di degenza improprie per la difficoltà a dimettere gli anziani soli. Un numero che influisce non poco sull’intasamento degli ospedali e che, considerando il costo medio di una giornata di degenza, pari a 712 euro secondo i dati Ocse, fanno in totale un miliardo e mezzo l’anno di spesa che si sarebbe potuto investire in vera assistenza sanitaria.

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