ANCONA - Fuori Lambertucci, dentro Sciapichetti.
Si è completato con il derby maceratese il puzzle delle nomine della nuova giunta. Il presidente della Regione Marche ha ufficializzato nella riunione del gruppo consiliare Pd i nomi della sua giunta.
Gli assessori Pd sono Fabrizio Cesetti, Manuela Bora, Anna Casini, Angelo Sciapichetti. Per Uniti per le Marche c'è Moreno Pieroni, Loretta Bravi è l'assessore di Popolari Marche-Udc. Le deleghe verranno assegnate domani con la prima riunione di giunta.
Elencando i nomi della Giunta in aula, Ceriscioli ha precisato che vice presidente sarà Anna Casini.
La prima seduta dell'Assemblea legislativa è stata presieduta da Gianni Maggi (M5S) fino all'elezione di Antonio Mastrovincenzo (Pd).
Mastrovincenzo ha ricevuto 22 voti. Trentuno i votanti, 9 le schede bianche, 22 quelle valide. Mastrovincenzo è salito al posto del presidente, tra gli applausi dell'aula. "Il numero ridotto dei consiglieri regionali - ha detto - deve indurci a lavorare di più e meglio per i cittadini anche per dare risposte concrete alla disaffezione e al senso di diffidenza dei cittadini verso le istituzioni". La nomina dei vicepresidenti è slittata al prossimo consiglio. Poi ha preso la parola Ceriscioli per illustrare il programma.
Quaranta pagine di programma "costruito con i marchigiani" sono troppe da leggere in aula, così il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha preferito riassumerlo per sommi capi, parlando a braccio, ma toccandone tutti i punti.
La priorità numero 1 è "il lavoro", bisogna coordinare meglio gli strumenti a disposizione, magari con un'unica agenzia "tra Camere di commercio, associazioni di categoria, Regione che continuerà ad essere presente ai tavoli di crisi", ma "bisogna lavorare soprattutto sui profili di crescita e sviluppo".
E poi risorse europee, facendo anche leva sulla Macroregione Adriatico Ionica, credito ("significa possibilità di superare la crisi"), infrastrutture immateriali e materiali, semplificazione e sburocratizzazione ("la cosa più chiesta da qualunque imprenditore"), i servizi, la sanità, sulla quale "c'è un grande lavoro da fare, abbiamo una riforma rimasta sulla carta, bisogna risolvere la dicotomia tra acuzie e territorio e abbattere le liste di attesa".
A seguire le politiche ambientali, per le quali servono "trasparenza e partecipazione", i settori strategici di agricoltura, turismo, pesca, commercio, cultura, che "non sono delocalizzabili". Nella parte finale del documento - ha ricordato Ceriscioli - "le cose da fare nei primi 300 giorni: un arco di tempo impegnativo, nel quale la nuova giunta sarà chiamata a creare il prima possibile il rapporto con il territorio e i cittadini". La Regione - ha ribadito - "deve recuperare il ruolo di regista di strategie per rafforzare il territorio".