«Dopo una fase di confronto e di approfondimento con l'Ufficio scolastico regionale, gli assessorati Istruzione-formazione lavoro e Politiche sociali e la procura minorile oggi il progetto si cala nella realtà scolastica - spiega l'Ombudsman Italo Tanoni -. Partiamo dagli istituti considerati più esposti al fenomeno», gli istituti professionali 'Podestì di Ancona, 'Benellì di Pesaro, 'Corridoni' di Corridonia (Macerata), 'Einaudì di Porto Sant'Elpidio (Fermo) e l'Ipsia di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).
«La strada da percorrere è l'alternanza scuola-lavoro - afferma l'assessore alla Formazione Marco Luchetti -. Da tempo stiamo lavorando su questo versante e questo progetto rappresenta un ulteriore, importante sforzo per coinvolgere tutti gli attori del territorio e definire un modello da trasferire anche nelle altre scuole».
Sebbene le Marche non siano tra le regioni più esposte al fenomeno, si riscontra un graduale e sensibile aumento del drop out. Da una prima analisi fornita dall'Anagrafe regionale degli studenti, l'abbandono scolastico nell'istruzione secondaria di secondo grado nel 2012-2013 ha riguardato 3.558 studenti - tra assenti da inizio anno, ritirati e trasferiti - pari a circa il 5,2% del totale. Dal punto di vista di genere, sono più gli studenti maschi (2.152) che le studentesse (1.406). Mentre per tipologia di istruzione, quella professionale è la più coinvolta dall'abbandono, pari al 41,8%, seguita da quella tecnica (29,4%), da quella liceale (24,8%) e artistica (4%). Un fenomeno, come ha evidenziato Venezia, che in alcuni casi ha anche derive in ambito giudiziario, e che si intreccia con il disagio giovanile.
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