ANCONA - Non è completamente vero che il progetto per l’Alta Velocità per la linea Adriatica costi 100 milioni di euro. O meglio: i decreti ministeriali fissano in maniera precisa l’ordine di costo per la progettazione di opere pubbliche. Che è l’1% del totale. Se di questo parliamo, l’Alta velocità ferroviaria a 55 milioni a chilometro costa 10 miliardi e la progettazione arriva a 100 milioni. Come ben spiegato nello studio di pre-fattibilità presentato lo scorso settembre ai candidati governatore. Una tombola.
Tuttavia, da una ricerca svolta presso alcuni studi ingegneristici che si occupano di questo tipo di opere, il Corriere Adriatico ha potuto confrontare i costi delle progettazioni di opere ferroviarie di prima fascia.
Cambierebbe l’impegno di spesa, diventerebbe più favorevole ragionare in maniera sinergica. Soprattutto se la Regione oltre al dialogo con Rfi, e forte dell’adesione di Molise, Puglia e Abruzzo al progetto, volesse porre il tema sul piano squisitamente politico visto che l’azionista di Rfi è il governo stesso. I contorni di questa storia sono sempre labilissimi, l’opera è un punto all’infinito ma vanno perseguite tutte le strade possibili per arrivare al massimo risultato. E nel frattempo spazzare il campo dagli alibi per chiunque possa impegnarsi nel fronte comune o dare una mano . Non sfugga a nessuno che quando sarà terminata l’Alta velocità progettata e finanziata per la Napoli-Bari, la dorsale Adriatica sarà una tratta molto periferica che perderà sempre più velocemente importanza. Molto più velocemente di quanto non stia accadendo ora.