La legge di Harry: a 101 anni fa votare gli inglesi all’estero. E ora vive a San Benedetto

La legge di Harry: a 101 anni fa votare gli inglesi all estero. E ora vive a San Benedetto
La legge di Harry: a 101 anni fa votare gli inglesi all’estero. E ora vive a San Benedetto
di Laura Ripani
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Lunedì 9 Maggio 2022, 08:10

SAN BENEDETTO  - «Ci vorranno almeno 5 anni ma, alla fine, riporteremo anche la Gran Bretagna in Europa». Harry Shindler, ultimo reduce dallo sbarco Alleato di Anzio, dall’alto dei suoi quasi 101 anni (li compirà a luglio) e dal suo superattico vista mare di San Benedetto fa programmi a lunga scadenza. D’altra parte ha appena vinto la sua ennesima battaglia, quella di permettere agli inglesi, residenti all’estero, di votare e quindi è particolarmente felice. 

 
La legge, conosciuta ai sudditi di Sua Maestà come l’Harry’s bill, infatti, è stata promulgata nei giorni scorsi da Elisabetta II che ha apposto la propria firma.

Ora, dopo i decreti attuativi e le procedure burocratiche, consentirà «a 3, forse 5 milioni di inglesi - spiega il suo promotore - di partecipare alle prossime elezioni politiche, un gesto di civiltà che aspettavamo da tempo e che se fosse stato più celere avrebbe impedito anche la scriteriata Brexit».

Già, nel Paese che ha donato la Magna Carta libertatum al mondo, è stato necessario l’impegno durato 18 anni, di un soldato della II Guerra Mondiale per realizzare quanto di più scontato ci sia in democrazia: far votare i propri cittadini, anche se residenti come lui, dal 1947, all’estero. «Sono molto felice - spiega ovviamente Harry - e a settembre conto di poter volare a Londra per partecipare alla festa che faremo alla Camera dei Lord per suggellare questo importante risultato». Perché a lui, che è il più anziano iscritto al Partito Laburista, che è stato sindacalista e rappresentante dell’associazione combattenti inglesi in Italia, è servito l’appoggio addirittura dei Conservatori per far passare l’atto.

«Ho risposto alla lettera dei nostro Primo Ministro Boris Johnson - dice - che lui di sbagli ne ha commessi tanti ma salverà la propria memoria perché sotto il suo governo è stata varata questa legge». D’altra parte Harry non può aver paura di nulla e l’ironia non gli manca. Dopo essere sopravvissuto alla battaglia che ha visto morire 30mila americani e 12 mila inglesi sulle spiagge del Tirreno e aver scollinato il secolo di vita, può permettersi questo e altro. 


Anzi, a dir la verità, come recita il titolo del libro che ha scritto con il giornalista Marco Patucchi, la sua Guerra non è finita. E lo ha ribadito anche nel documentario che ne ha tratto il regista Bruno Bigoni che si apre con l’omaggio alle palme di San Benedetto e ha portato Harry e Roger Waters, il fondatore dei Pink Floyd, ad Aprilia dove c’è il monumento realizzato al padre del musicista del quale proprio Harry riuscì a rintracciare le spoglie con quelle di tanti altri ragazzi, morti per la libertà degli italiani.

Cacciatore di ricordi, infatti, Harry nel suo studio a due passi dalla Riserva Naturale Sentina colleziona ritagli di giornale, cimeli e ogni cosa sia utile a dare un volto e un nome a quegli eroi che mai tornarono a casa. Racconta poi le loro storie agli alunni delle scuole che lo invitano a parlare. Membro dell’Anpi, ripudia la guerra visto l’ha fatta e ne conosce gli orrori, ma proprio nelle scorse settimane ha preso posizione contro il pacifismo dei vertici dell’associazione festeggiando piuttosto l’anniversario della Liberazione con il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo, ospite del ristorante Soriano.


Numerosi, poi i riconoscimenti che Shindler ha ottenuto, che non manca mai di appuntarli sulla giacca nelle occasioni ufficiali. Da quando conobbe una ragazza di Ascoli che poi divenne sua moglie e, dopo molti anni, le chiese di trasferirsi più vicino al mare.


A settembre 2021 gli sono arrivati gli auguri, autografi, della Regina dopo quelli del premier. Ma in estate era stata l’ambasciatrice britannica a Roma, Jill Morris, a consegnargli di persona la medaglia più prestigiosa: «Per me è un privilegio - ha detto - premiarti come Ufficiale dell’Impero Britannico per gli eccezionali servigi che hai reso agli inglesi all’estero». Shindler, nato a Londra il 17 luglio del 1921, risalì l’Italia sbaragliando la linea Gotica dei tedeschi fino a Trieste. Ad Ascoli fece parte di un gruppo distaccato alla stazione con il compito di addestrare il battaglione San Marco e il Nebbio.

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