Qualità ambientale, Macerata
è quinta tra le città italiane

Qualità ambientale, Macerata è quinta tra le città italiane
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Lunedì 26 Ottobre 2015, 17:54 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 13:06
ANCONA - Macerata al quinto posto assoluto nella graduatoria nazionale della ventiduesima edizione del rapporto Ecosistema Urbano promosso da Legambiente, Ambiente Italia e Sole24Ore.

Un risultato eccellente per Macerata se si considerano le posizioni degli altri capoluoghi marchigiani: Pesaro è al ventitreesimo posto, Ancona al ventottesimo e Ascoli Piceno (che al quarantesettimo.



“Il cambiamento dei nostri centri urbani è la grande sfida che ci aspetta nei prossimi anni – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Amministrazioni, cittadini e associazioni possono lavorare insieme per costruire città migliori e più desiderabili; un cambiamento che parte da una nuova mobilità pubblica, più piste ciclabili, maggiore raccolta differenziata spinta ed edifici efficienti senza più consumo di suolo. Molto dipenderà dalla collaborazione tra istituzioni e cittadini, insieme ideatori e protagonisti di questo processo. Pensare e realizzare città più moderne non è un sogno e mai quanto oggi questo percorso è alla nostra portata. A tutti gli enti locali, quindi, chiediamo di avere più coraggio e di puntare su politiche ambientali avanzate – conclude Pulcini – poiché soprattutto in questo momento di forte cambiamento, le politiche ambientali possono essere la bussola per orientare processi sani di innovazione e ammodernamento, elementi strategici per costruire insieme un nuovo modello di sviluppo per questo territorio”.



Macerata ottiene un ottimo risultato a livello nazionale grazie al buon lavoro riscontrato sull’inquinamento atmosferico, prima e ottava a livello nazionale per quantità di ozono e PM10; la città dello Sferisterio si classifica seconda in Italia per differenza di acqua immessa in rete e quella consumata. Buono anche il risultato in campo di energie rinnovabili installate su edifici comunali, 18,55kW/1.000 abitanti.



Pesaro si distingue per il buon lavoro svolto sulla mobilità urbana che la vede decima in Italia per piste ciclabili; infatti risultano 18,37metri equivalenti ogni 100 abitanti. La città si posiziona al quarto posto per energie rinnovabili installate con 27,70kW/1.000 abitanti. In negativo, Pesaro è 101° nella classifica nazionale per numero di motocicli circolanti con 24mezzi ogni 100 abitanti. Il capoluogo si posiziona al 100° posto per quantità di rifiuti solidi urbani prodotti con 789,3kg per abitante all’anno.



Sul risultato di Ancona pesano l’alto numero i motocicli circolanti, 15 ogni 100abitanti, che la posizionano 84°; la scarsa presenza di piste ciclabili, circa 0,99metri equivalenti ogni 100 abitanti, e le poche aree pedonali fruibili, circa 0,18mq ogni 100 abitanti.



Ascoli Piceno risulta prima in Italia per bontà nei consumi idrici, ogni abitante ne consuma 99,6litri al giorno; buona anche la percentuale di dispersione di acqua in rete, solo il 13,3% di acqua non consumata rispetto a quella immessa in rete. A pesare sull’andamento complessivo della città sono il numero di auto circolanti, 67 ogni 100 abitanti, e il numero degli incidenti stradali che bloccano il capoluogo all’83° posto in Italia. Ascoli Piceno, inoltre, è l’ultima città marchigiana per percentuale di raccolta differenziata, con il 42% di rifiuti riciclati.



A pesare su tutte le città marchigiane in classifica è il dato della depurazione che vede Ancona al 63° posto seguita da Pesaro al 80°, Macerata all’89° e Ascoli al 93°.



Anche quest’anno, sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani. Tre indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi idrici domestici, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili). In questa edizione sono due su diciotto gli indicatori selezionati per la classifica finale (incidenti stradali e consumi energetici domestici) che utilizzano dati pubblicati da Istat.
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