Associazione Hamu, la crescita (ri)comincia da qui: nuove imprese e largo ai giovani

Hamu, la crescita (ri)comincia da qui: nuove imprese e largo ai giovani
Hamu, la crescita (ri)comincia da qui: nuove imprese e largo ai giovani
di Michele Rocchetti
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Domenica 3 Aprile 2022, 05:00

ANCONA - Marche, Umbria e Abruzzo sono regioni confinanti accomunate da un forte spirito imprenditoriale, che in passato ha permesso loro di essere tra le prime economie italiane. In comune hanno anche un’altra caratteristica, che nella congiuntura attuale rischia di frenarne la ripartenza: le piccole dimensioni. Nel 2021 la Fondazione Aristide Merloni ha dato vita a Hamu, associazione che riunisce università, federazioni industriali e fondazioni, con l’obiettivo di mettere in comune scienza, conoscenza e imprenditorialità, per uno scambio profittevole e una crescita condivisa. 

Il convegno 

I risultati del primo anno di vita e le prospettive per il futuro sono state illustrate ieri nell’aula magna della facoltà di Economia di Ancona dal presidente, nonché rettore dell’Unipg, Maurizio Oliviero e dal coordinatore Gian Mario Spacca, introdotti dal rettore dell’Univpm, Gian Luca Gregori. «Tra le finalità di Hamu – hanno spiegato Oliviero e Spacca - ci sono l’elaborazione di progetti strategici per lo sviluppo del territorio in una prospettiva interregionale, divenire luogo di confronto tra soggetti depositari di conoscenze tecnologiche e soggetti con forte spirito imprenditoriale, la costruzione di proposte di politica industriale inerenti i fondi strutturali della politica di coesione, i fondi Next Generation, Green Deal e altri fondi UE». 
Sono tre le linee di azione legate ad altrettanti tavoli di lavoro. La prima mira a far nascere nuove imprese. Perciò è stato realizzato un data base dei brevetti, start-up e spin-off presenti nelle tre regioni, affinché possano essere velocemente trasformati in attività concrete con il sostegno degli imprenditori. La seconda si occupa della crescita dimensionale delle imprese esistenti tramite la creazione di filiere ed ecosistemi e il reperimento di nuove risorse finanziarie. La terza punta sulla valorizzazione delle risorse umane attraverso il rafforzamento della rete degli istituti tecnici superiori e l’avvio di corsi di laurea professionalizzanti, così da dare risposta alla domanda di personale in arrivo dal territorio.
«Tenuto conto di quello che sta succedendo, il 2022 sarà un anno dedicato alla ricerca di soluzioni per potenziare la produzione interna di energia», ha rivelato Spacca.

Francesco Merloni, dal canto suo, ha posto l’accento sulla necessità che le istituzioni intervengano sulle infrastrutture, principale punto debole di queste regioni. Intanto, però, visto che l’innovazione è considerata uno degli asset fondamentali per la crescita, Hamu ha sviluppato un progetto di “Innovazione, digitalizzazione e sostenibilità per l’economia diffusa nell’Italia Centrale”, che concorre al bando Mur che mette a disposizione 1,3 miliardi di euro per la creazione e il rafforzamento di Ecosistemi dell’innovazione. Si tratta di un programma di ricerca diffuso che coinvolge 350 ricercatori di tutte le università umbre, abruzzesi e marchigiane, più 10 aziende private, su progetti legati alla salute, all’ambiente e alla connettività.

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