FERMO - «Che tipo di turismo possiamo promuovere?». C’è una domanda, alla base della nascita dell’ippovia del Tenna. Si sono posti la domanda i membri dell’associazione “Antichi sentieri, nuovi cammini”: «Volevamo creare qualcosa di inusuale, che fosse affascinante, ma al contempo non inflazionato come le biciclette», racconta il vice presidente dell’associazione, Adolfo Leoni.
I cavalli
L’associazione è stata fondata nel 2012 da Leoni per far riscoprire il territorio piceno, promuovere un nuovo turismo sostenibile, mostrando il territorio tramite l’arte, la storia, la cucina e l’ambiente. «Con noi – prosegue il vicepresidente – c’erano alcuni amici appassionati di cavalli.
I luoghi
«Prima di proporla – puntualizza il vicepresidente – l’abbiamo sperimentata in 5 persone facendo l’itinerario a cavallo lungo il Tenna: tre giorni e due notti dormendo negli agriturismi e mangiando nelle strutture del territorio. Così si fa turismo, e se si vuole anche religioso: il percorso unisce due santuari. L’arrivo a quello della Madonna dell’Ambro, sui Sibillini, avendo come punto di partenza o quello de La Corva a Porto Sant’Elpidio, o quello di Santa Maria a Mare di Fermo». A variare è solo il punto di partenza, da scegliere tra le due città, sellando il cavallo, salendo e iniziando a cavalcare al mattino della prima giornata. Il programma parte così, ci si ferma per uno spuntino, si arriva alla prima destinazione, si fermano i cavalli per i ricoveri e si visitano i borghi o le località vicine al punto in cui ci si trova. L’emozione di spostarsi in mezzo alla natura, di ascoltare le storie nei borghi e vivere appieno il territorio. Tante le tappe e le località toccate. Dopo la partenza si arriva a Fermo, passando per Monte Urano, Grottazzolina, Montegiorgio, Belmonte Piceno; ancora arrivando a Servigliano, dove i cavalli possono sostare nel locale campo Quintana, Falerone, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Smerillo, Amandola e Montefortino. Tutto in strutture convenzionate sui territori che si incontrano, chiedendo quasi niente ai comuni che si trovano lungo il percorso. «Abbiamo preparato – spiega Leoni – un disciplinare che tocca tutti i Comuni, chiedendo solo di mantenere il decoro lungo i sentieri che percorriamo. Un accordo, infine, siccome siamo vicino al Tenna, c’è con il Consorzio di bonifica delle Marche». Sentieri, peraltro, percorribili anche da bici e persone a piedi.
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