Dal Monte Conero lo sguardo sul mare, dal Poggio si può arrivare fino a San Pietro attraversando il belvedere e i Piani Raggetti

Un tratto del sentiero sul Monte Conero
Un tratto del sentiero sul Monte Conero
di Saverio Spadavecchia
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Novembre 2021, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 11:42

ANCONA - Il Conero è uno dei luoghi più riconoscibili ed ammirati della Marche, luogo di natura e passione per tutti gli escursionisti che cercando un contatto vero con la natura. Costituisce il più importante promontorio italiano dell’Adriatico dopo quello del Gargano ed ha le rupi marittime più alte di tutta la costa orientale adriatica: più di 500 metri a picco sul mare.

 
Il Parco
A partire dal 1987 è stato istituito il Parco regionale, che si estende sul promontorio omonimo, in provincia di Ancona. La fauna del Parco del Conero, a causa della lunga presenza dell’uomo sul territorio, non è molto densa. Fra i mammiferi ci sono il tasso, la volpe, il riccio, mustelidi come la faina, la donnola e la puzzola, e piccoli roditori come il moscardino. A questi vanno aggiunti l’istrice, il capriolo e lo scoiattolo, arrivati per espansione spontanea del loro areale anche grazie all’istituzione del Parco e alle conseguenti leggi di tutela della fauna.

Per quanto riguarda l’avifauna stanziali ci sono rapaci come l’allocco, la civetta, il barbagianni, il gufo comune, e persino il falco pellegrino che nidifica sulle rupi lato mare del Conero, e poi l’allodola, il cardellino, la ghiandaia e altri ancora. Fra quelli migratori invece il cuculo, il regolo, l’usignolo, l’upupa, e di nuovo sulle rupi del Conero il passero solitario, la rondine montana e il rondone pallido.

Molti altri migratori fanno sosta e a volte nidificano nel Parco.


I sentieri
Il Conero è anche noto per molti sentieri da percorrere per vivere appieno ampi scorci panoramici, ed uno di questi da affrontare senza troppi problemi è il sentiero 301. Il sentiero sale in una zona con parecchi arbusti, dove sarà possibile osservare lo scoglio del Trave. Dopo un’ora circa di cammino si arriva a Pian Grande sovrastante la baia di Portonovo. Ripreso il sentiero principale, dopo aver attraversato un ulteriore boschetto al bivio segnalato si prende la direzione sinistra e si giunge ai piani di Raggetti. Proseguire poi lungo il sentiero (senza percorrere varianti). Sempre lungo il sentiero anche il belvedere che apre la vista sulle Due Sorelle, ma prima si incrocerà anche la badia di San Pietro, altro luogo storico del territorio. Il percorso terminerà a Fonte d’Olio, dove da qui si potrà tornare sui propri passi per ripetere a ritroso il sentiero di andata.


La stagione
Vista la stagione, è consigliato indossare sempre un abbigliamento adatto, scarpe in primis. Altra necessità quella portare sempre con sé la cartografia dell’escursione in maniera tale da non perdere il percorso (presente la segnaletica lungo il tragitto), anche se è facilmente riconoscibile la traccia da seguire vista la segnaletica facile da individuare per completare il percorso ad anello, dove punto di partenza ed arrivo combaceranno senza destar troppe sorprese per gli escursionisti anche alle prime armi. Altra accortezza è quella di verificare sempre le condizioni meteo per il giorno prestabilito, onde evitare di incappare in possibili condizioni avverse dovute alla stagione autunnale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA